“Il piano triennale per l'infanzia, che il Consiglio regionale ha approvato nell'ultima seduta, non risponde appieno alle esigenze del settore”. Lo afferma il consigliere regionale Massimo Mantovani (FI-Pdl), secondo il quale “non si è voluto puntare con decisione sulle strutture private, che stanno crescendo molto di più di quelle pubbliche e costano alla comunità il 50 per cento in meno. Visto che siamo tutti convinti della necessità di permettere ai bambini di usufruire dei servizi degli asili nido – dice Mantovani – e che pertanto nessuno vuole chiudere le strutture pubbliche, l'unica possibilità di sviluppare il settore è quella di favorire anche in Umbria, come avviene nelle altre regioni, la realizzazione di nuovi servizi privati, anche in nome di quella sussidiarietà per la quale abbiamo votato una legge che non riesce a decollare”.”Per favorire i servizi privati è però necessario cambiare il regolamento di applicazione della Legge 30, perché – secondo Mantovani – alcuni parametri sono penalizzanti, come è emerso in modo evidente dalle pressanti richieste da parte delle numerose operatrici private arrivate a Palazzo Cesaroni in occasione dell'audizione pubblica sull'argomento. Qui non c'è uno scontro fra pubblico e privato ma un problema di costi, che nel pubblico sono molto elevati e che tuttavia nessuno ha intenzione di tagliare, quanto piuttosto di favorire i privati a mettersi a norma, perché è il settore che sta crescendo di più (+3 per cento, a fronte dell'1,5 dei servizi pubblici) e che ci può far avvicinare all'obiettivo di Lisbona, quello di raggiungere il 33 per cento dei servizi necessari entro il 2010″.
PIANO TRIENNALE PER L'INFANZIA: LE PERPLESSITA' DEL CENTRODESTRA
Ven, 06/06/2008 - 16:02