Terni

Piano regolatore Terni, ok della Giunta alla variante

Sono ora in fase di valutazione da parte della prima Commissione consiliare le richieste e le osservazioni dei cittadini pervenute all’Amministrazione a seguito della pubblicazione e modifiche di ufficio della variante parziale al Prg a contenuto complesso, inviate dalla giunta comunale al consiglio al fine della adozione definitiva. Nel periodo di pubblicazione della variante parziale sono pervenute 194 osservazioni e richieste di modifiche, di cui 2 archiviate a seguito di successive istanze  degli interessati, mentre le richieste formulate nelle osservazioni riguardano modifiche delle previsioni urbanistiche adottate e nuove variazioni in ottemperanza a quanto stabilito dalla DCC n 543 del 21.12.2015, che ha previsto di esaminare ulteriori richieste di variante nella fase partecipativa della stessa e cioè nell’ambito della pubblicazione.

I pareri proposti dalla giunta al consiglio comunale  sono 75 favorevoli, 75 parzialmente favorevoli, 5 di rinvio a variante di merito, 37  contrari e 2 annullate dai richiedenti.

Le modifica relative alle osservazioni sono così riassumibili:

Per le zone di espansione, molte richieste hanno riguardato la suddivisione dei comparti perequativi in più parti o una diversa distribuzione interna, per facilitare l’attuazione del piano, così come indicato negli obiettivi della variante, senza comportare aumenti di cubatura e nel rispetto dei diritti a costruire di ciascun proprietario.

Per alcune aree già in parte edificate, a bassa densità, è stata concessa la possibilità di intervenire per parti tramite degli studi unitari, in alternativa al PA esteso all’intero nucleo, trattandosi di cubature modeste anche in ottemperanza alla disposizioni del RR n.2/2015.

Per le zone di completamento, le richieste hanno maggiormente interessato o una retrocessione delle aree in agricolo per quelle marginali o a verde privato per quelle a ridosso delle zone costruite. Alcune istanze hanno richiesto la riduzione dell’indice di edificazione.

Nelle  zone produttive, si è registrata una richiesta di retrocessione in agricolo di aree destinate ad  industria e artigianato, mentre altre la possibilità di suddividere il comparto, sempre ai fini di facilitare l’attuazione del piano. Per queste ultime, il presupposto per l’espressione di un parere favorevole o parzialmente favorevole è che la suddivisione del comparto non comprometta interessi di altri proprietari e mantenga invariati i diritti a costruire.

Alcune  richieste hanno riguardato i limiti dei filari arbori che sono stati  rivisti  sulla scorta delle tavole di analisi e delle foto aeree oggi disponibili. Infine vi sono richieste che hanno comportato delle specifiche esclusivamente alle norme tecniche di attuazione, con aggiunta di commi o schede agli articoli interessati per la definizione degli interventi ammessi.

L’esame delle osservazioni  ha comportato una retrocessione a zona agricola di aree già zonizzate e quindi ad un “recupero di suolo” per 120.603 mq che sommato a quello della variante adottata di 142.912 mq, porta ad un totale di 263.515 mq, oltre 26 ettari dunque; al tempo stesso vi è una riduzione della cubatura residenziale di 35.801 mc che unita a quella della variante adottata di 23.298 mc. porta ad un totale di  59.099 mc, infine sono incrementate le aree per servizi  per 20.914 mq che sin aggiunta a quelli della variante adottata di 85.827 portano ad un totale di 106.741 mq.

“A seguito dell’esame delle osservazioni e delle modifiche d’ufficio – dichiara l’assessore all’Urbanistica Stefano Bucari – la variante al PRG mantiene la sua configurazione di variante  parziale e non incrementativa. Si tratta della richiesta di trasformazione di piccole aree a livello locale con la riduzione di aree edificabili. Nessuna richiesta di opere da sottoporre a valutazione di impatto ambientale, ambiti di zone a protezione speciale o siti di importanza comunitaria della Rete Natura 2000, concepita ai fini della tutela della biodiversità europea attraverso la conservazione degli habitat naturali e delle specie animali e vegetali di interesse comunitario, o che interferiscono con elementi paesaggistici e storico architettonici”.