Si riduce la pressione fiscale locale sui proprietari di terreni declassificati e si riduce di 60 ettari il consumo di suolo sul territorio eugubino. E’ il duplice risultato dell’ultimo Consiglio comunale di Gubbio, convocato per deliberare sulle osservazioni arrivate alla variante semplificata del Piano regolatore generale (Prg), approvata nell’aprile scorso.
Una seduta che ha visto impegnati i consiglieri dalle nove di mattina fin quasi alle dieci di sera. Sono state votate ben 82 osservazioni al Piano strutturale. È la conclusione di un percorso importante portato avanti dal sindaco Filippo Stirati e dall’assessore Alessia Tasso, con il supporto dell’ufficio preposto e con numerosi approfondimenti e lavori in fase istruttoria in seconda commissione.
Gran parte delle osservazioni approvate all’unanimità hanno avuto per oggetto declassificazioni da ‘area ad alto indice di edificabilità’ ad ‘area agricola’, che hanno permesso un duplice obiettivo. Da una parte, numerosi cittadini che aspettavano da anni vedranno finalmente ridotta l’imposizione fiscale sui propri terreni, nei quali non hanno alcuna intenzione di costruire, dall’altra verrà ridotto per oltre 60 ettari il consumo di suolo del nostro territorio.
Con questa operazione si è posto rimedio a una situazione di sostanziale incoerenza del vecchio Piano regolatore, datato 2007, e basato su una previsione demografica sbagliata, che indicava una Gubbio di oltre 50 mila abitanti, a fronte di una realtà che da allora ha visto la città addirittura diminuire la popolazione residente.
Il Consiglio comunale si prepara ora a discutere le circa 40 osservazioni pervenute alla parte operativa del Piano stesso. Il sindaco Stirati e alcuni consiglieri hanno inoltre sottolineato l’importanza di una visione a lungo termine di Gubbio, che non potrà prescindere da scelte legate alla rigenerazione urbana, alla mobilità sostenibile e a una nuova cultura del costruire e progettare una città basata sulla qualità. Un’idea di città più a portata d’uomo, in linea con le politiche urbanistiche adottate dai centri più virtuosi del nostro paese.