Nessuno vuole scegliere (e dunque addossarsi poi le colpe) la localizzazione del termovalorizzatore previsto in Umbria dal nuovo piano dei rifiuti per chiudere il ciclo legato a raccolta e riciclo. E’ di fatto quanto venuto alla luce martedì dopo la riunione interlocutoria della II Commissione del consiglio regionale sul “Nuovo piano regionale di gestione integrata dei rifiuti” (Prgir). Un piano di cui si discute da mesi ormai e che vede al centro appunto il termovalorizzatore già annunciato e che si vorrebbe funzionante entro il 2027. Lo scoglio più grande però è il luogo in cui farlo sorgere, con la Regione che vorrebbe far decidere ai Comuni (attraverso l’Auri) e questi ultimi che invece cercano di passare la patata bollente a Palazzo Donini.
Il Piano regionale dei rifiuti, atto di iniziativa della Giunta regionale, era stato illustrato in sede di Commissione nello scorso mese di dicembre dallo stesso assessore Roberto Morroni (https://tinyurl.com/abkn28kd) a cui hanno fatto poi seguito diverse audizioni con tutti i soggetti interessati, da quelli istituzionali, ai gestori degli impianti, Auri, associazioni ambientaliste.
Nella riunione in commissione regionale di martedì, alla quale hanno preso parte (in videoconferenza) anche l’assessore Morroni e i tecnici dell’assessorato, sono stati approfonditi diversi passaggi del documento sui quali alcuni consiglieri hanno posto precise domande ai rappresentanti della Giunta. Rimangono da approfondire, e verrà fatto nella prossima riunione fissata per venerdì 13 ottobre, punti sostanziali, tecnici e di contenuto del Piano, tra i quali l’allineamento delle gare dei vari Ati; il soggetto (Regione o Auri) che dovrà decidere sulla procedura della gara e la localizzazione del termovalorizzatore. L’assessore Morroni ha detto di aver già preso in considerazione, invece, la proposta emersa nel corso delle audizioni e fatta propria anche da alcuni membri della Commissione di mettere insieme, nella stessa gara, la raccolta, lo spazzamento, il trasporto e la gestione degli impianti di trattamento.
Nella prossima riunione verrà anche approfondita la delibera del Cal (Consiglio autonomie locali) del 16 novembre scorso che, pur esprimendo parere favorevole sull’atto della Giunta, ha sollevato comunque osservazioni rispetto al soggetto chiamato a decidere sulla localizzazione del termovalorizzatore. Ed è appunto questo, come detto, il nodo del contendere. Come osservano in una nota i consiglieri regionali Michele Bettarelli (Pd), Thomas De Luca (M5S) e Vincenzo Bianconi (gruppo Misto).
“Riteniamo assai grave che, in merito al parere espresso dal Consiglio delle autonomie locali (Cal) sul Piano di gestione integrata dei rifiuti, – evidenziano i tre esponenti di minoranza – la II Commissione consiliare non sia stata messa nelle condizioni di accoglierne anche la raccomandazione rispetto al soggetto deputato ad individuare la localizzazione di un eventuale impianto di termovalorizzazione”. Ricordando poi di essere “già più volte intervenuti, rilevando varie criticità in merito alla proposta di atto di programmazione in materia di rifiuti di iniziativa della Giunta regionale”.
“Questa mattina – evidenziano Bettarelli, Bianconi e De Luca – i consiglieri di maggioranza, alla presenza dell’assessore regionale Roberto Morroni, si sono rifiutati di prendere atto che il Cal, in qualità di organismo di rappresentanza degli amministratori locali, si era espresso chiaramente attraverso una osservazione-raccomandazione rivolta alla Giunta regionale, tesa a sollevare l’Auri dalla decisione sul posizionamento più idoneo dello stesso termovalorizzatore. Con questo atto – aggiungono – è ormai chiaro che le forze politiche di maggioranza, a partire da Lega e Forza Italia, non vogliono che la Regione si intesti questa scelta, e, anzi, anche contro il volere dei proprio sindaci, intendono scaricare impropriamente questa scomoda responsabilità sugli amministratori locali”. Per Bettarelli, De Luca e Bianconi “si tratta dell’ennesimo sgarbo istituzionale che tradisce la totale mancanza di coraggio e di coerenza da parte di una maggioranza e di un governo regionale che teme le conseguenze delle proprie decisioni”.
(foto di repertorio)