Quattro i comuni con più criticità (Gubbio, Assisi, Castiglione del Lago e Perugia), altri sei con livello medio
La Regione Umbria con determina dirigenziale ha approvato, per il proprio territorio di competenza, il “Piano nazionale di sorveglianza ed eradicazione 2024 per la Peste Suina Africana”.
Un documento nel quale sono indicate le azioni di controllo attivo e passivo. Il monitoraggio degli allevamenti di suini e cinghiali (oltre 4600) E, sulla base della presenza di questi animali nei singoli comuni, sono state individuate le zone a maggior rischio di diffusione della Psa.
In base alla presenza degli allevamenti di suini, i comuni classificati come ad alto rischio sono quelli di Assisi e Castiglione del Lago, rischio medio per Gubbio, Perugia, Bettona, Cannara, Marsciano, Spoleto e Narni.
Il cinghiale è invece diffusamente presente in Umbria, dove i comuni senza zone ad interesse faunistico sono solo Citerna, Bastia Umbra, Monteleone d’Orvieto, Trevi e Monteleone di Spoleto. Il rischio più alto si ha a Gubbio e Collazzone.
Combinando i due elementi di criticità (la presenza di allevamenti di suini e di cinghiali), le autorità regionali individuano quattro comuni come ad alto rischio (Assisi, Castiglione del Lago, Perugia, Gubbio) e sei a rischio medio (Cannara, Marsciano, Bettona, Spoleto, Città di Castello e Narni).