Se il Decreto Agricoltura chiama in causa anche l’Esercito, in caso di necessità, per l’eradicazione dei cinghiali dalle zone di restrizione della Psa (Peste suina africana), l’abbattimento del numero degli ungulati (e la completa eliminazione temporanea in alcune aree) è affidato ai cacciatori. Riconoscendo loro il ruolo di insostituibili bioregolatori.
La nuova ordinanza del commissario nazionale alla Psa, Vincenzo Caputo, individua l’Elenco Nazionale dei “Bioregolatori”, a cui possono iscriversi tutti i cacciatori con specifica formazione in materia di biosicurezza.
All’Elenco Nazionale dei “Bioregolatori” ci si iscrive attraverso il Portale dei Sistemi Informativi
Veterinari VETINFO all’indirizzo https://www.vetinfo.it/p_servizi_csn/#/public/inserisci_bioregolatori/intro, o tramite apposito file, come da modulo contenuto nella stessa ordinanza, da trasmettere all’indirizzo: segr.cspsa@sanita.it.
Da questo elenco potranno attingere le Autorità Competenti Locali (ACL) per attività di contenimento della specie cinghiale sull’intero territorio nazionale.
Per l’attuazione dei Piani di eradicazione regionali, dei PRIU che danno attuazione al Piano Straordinario di catture, abbattimento e smaltimento dei cinghiali (sus scrofa) e delle Azioni Strategiche per l’elaborazione dei Piani di Eradicazione nelle zone di restrizione da Psa 2023-2028, le Regioni e
le Province autonome di Trento e di Bolzano, attraverso i GOT (Gruppi Operativi Territoriali), creano le strutture per lo stoccaggio e la raccolta, per un massimo di 60 giorni, dei cinghiali provenienti dalle operazioni di cattura, in vista dell’abbattimento/macellazione.