Un Piano dei rifiuti, o meglio un “Piano di gestione integrata dei rifiuti”, da realizzare grazie al nuovo Comitato tecnico-scientifico presentato questa mattina. Gli obiettivi sono quelli di una chiusura del ciclo dei rifiuti (significa mettersi in sintonia con le indicazioni dell’Unione Europa, secondo cui nel 2035 non più del 10% dei rifiuti potrà essere conferito in discarica; al momento siamo al 30%) e sua gestione economica, autosufficienza, tutela della salute e ovviamente salvaguardia dell’ambiente. L’obiettivo è di arrivare a gestire i rifiuti in Umbria per i prossimi venti anni, con “scelte di qualità“.
La nuova squadra è stata presentata dalla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, e dall’assessore all’ambiente, Roberto Morroni. Presente anche il professor Gabriele Cruciani dell’Università degli Studi di Perugia, che ha selezionato il personale che fa parte del comitato e ha parlato di una “grande sintonia fra Univerisità e Regione”.
Tesei ha tenuto a precisare che “l’iter vero e proprio del piano dei rifiuti non partirà prima del 2021, anche se l’input che stiamo dando un po’ a tutti i settori è quella di accelerare il più possibile i tempi: siamo in ritardo sulla tabella di marcia, ma i tre mesi di Covid ci hanno impedito di cominciare prima il lavoro. Il tema del piano dei rifiuti è molto importante e ora la costituzione del comitato è fondamentale“.
La presidente ha però anche aggiunto che non il piano dei rifiuti non vedrà un ridimensionamento delle discariche dall’oggi al domani: “Bisogna partire dal presupposto che non si può pensare di chiudere il ciclo dei rifiuti con le discariche che sono in esaurimento. Abbiamo un autonomia molto corta e dobbiamo partire dal presupposto che in discarica andrà una minima parte e dunque studiare forme alternative a questo tipo di smaltimento“.
Morroni ha anticipato che “Coerenti con gli obiettivi dovranno essere i mezzi, con l’obiettivo di individuare un modello di gestione, studiando in maniera analitica e puntuale le migliori esperienze che ci sono in giro per l’Italia e anche in Europa. Il comitato – ha aggiunto l’assessore – è uno strumento fondamentale di supporto per l’adozione del nuovo piano dei rifiuti, perché per ripensare questa materia servono solide basi tecniche e scientifiche“. Anche per questo il comitato è composto da una parte scientifica e da una parte tecnica, con Auri e Arpa.