Va rifatto l’iter – o almeno una parte di esso – relativo al Piano attuativo di Nottoria, lo step indispensabile per ricostruire la piccola frazione di Norcia danneggiata dal terremoto del 2016. Lo ha stabilito il Tar dell’Umbria pronunciandosi sul ricorso della proprietaria di un terreno che era stato individuato per ospitare una parte degli edifici da delocalizzare (edifici pubblici ma anche quelli di una sua compaesana).
In particolare, la proprietaria del terreno – prettamente residenziale – di circa 5mila metriquadri si era rivolta al tribunale amministrativo regionale chiedendo l’annullamento di alcuni atti del consiglio comunale nursino ed altre determine approvati tra il 2020 ed il 2021 che definiscono il Piano attuativo di Nottoria. In esso, infatti, si prevede sostanzialmente l’esproprio di gran parte della proprietà della ricorrente per le delocalizzazioni ai fini della ricostruzione della frazione. Senza però che prima la proprietaria fosse stata adeguatamente informata e che, soprattutto, sia motivata la scelta di quel terreno invece che di altri.
Doglianze che sono state condivide dai giudici: “Il collegio – si legge nella sentenza – ritiene che, se da un lato non trova positivo riscontro nell’ordito normativo la tesi secondo la quale la scelta delle aree di atterraggio delle delocalizzazioni dovrebbe privilegiare le aree con destinazione agricola, deve riconoscersi fondatezza alla doglianza secondo la quale l’Amministrazione comunale, prima della individuazione delle aree destinate alla delocalizzazione e della imposizione, così, su di esse di una limitazione sostanzialmente espropriativa, nel senso sopra precisato, avrebbe dovuto inviare alla proprietaria la comunicazione di avvio del relativo procedimento. […] Peraltro, nei provvedimenti oggetto di giudizio manca qualsiasi motivazione della scelta dei terreni di proprietà della ricorrente, tenuto anche conto del fatto che quest’ultima ha evidenziato la idoneità ai fini della delocalizzazione di un’area vicina a quella individuata dall’Amministrazione”.
Dunque, “nei limiti e nei sensi sopra precisati, i ricorsi proposti dalla sig.ra […], previa la loro riunione, devono essere accolti, con conseguente annullamento degli atti impugnati, nei limiti in cui gli stessi incidono sui beni di proprietà della ricorrente, salvo il potere/dovere dell’Amministrazione comunale di rideterminarsi sulla individuazione delle aree per le delocalizzazioni finalizzate ad accogliere gli edifici della frazione di Nottoria in condizioni di instabilità previa riedizione del relativo procedimento amministrativo con l’osservanza delle garanzie partecipative previste dalla legge”.