Oltre duecento ragazzi, silenziosi e attentissimi. Tanti i giovani che ieri mattina hanno preso parte a “Le mafie nel pallone”, l’incontro organizzato dal presidio eugubino di Libera con Daniele Poto, il giornalista che indaga nel mondo del calcio truccato e delle infiltrazioni criminali nello sport più popolare del nostro Paese. Arrivati dal liceo e dall’Itis, i giovani eugubini hanno incontrato Poto in una cornice davvero speciale: lo stadio Pietro Barbetti, location perfetta per discutere del calcio e delle sue, a volte troppe, debolezze. L’incontro, introdotto dal saluto del direttore sportivo dell’A.S. Gubbio 1910 Stefano Giammarioli, che ha plaudito all’iniziativa parlando di “un momento di confronto importante e prezioso sia per la squadra sia per la città”, ha coinvolto i ragazzi per un’ora e mezzo. Silenziosissimi e pronti a fare tante domande gli studenti, davvero catturati dal racconto di Poto, il primo giornalista in Italia a sistematizzare l’enorme influenza del sistema delle mafie e internazionali nell’affare del calcio. Una bella fotografia sull’esistente, quella tracciata da Daniele Poto, dai primordi del calcio scommesse al sistema delle connivenze ad alto livello, dalla descrizione generale dell’intreccio calcio-mafia ai casi particolari, dal Nord fino alla Sicilia, passando anche per le nostre terre umbre. I clan guardano al mondo del calcio, controllano le scommesse, condizionano le partite, usano il calcio per cementare legami della politica, riciclano soldi: Daniele Poto ne ha parlato non solo al Barbetti ma anche nel pomeriggio di ieri, nella sala ex refettorio della biblioteca comunale, alle 18. Tante le persone presenti: Daniele Poto, insieme a Federica Grandis, referente del presidio di Libera Gubbio, ha raccontato di partite truccate, scommesse clandestine, riciclaggio di soldi mediante sponsorizzazioni, presidenti prestanome, e delle mafie dai colletti bianchi, che hanno penetrato il mondo del calcio, anche quello dilettantistico, quello più vicino a noi, delle partitelle della domenica, del tesseramento dei figli, dei genitori che gridano dagli spalti. I soci di Libera Gubbio si dicono “davvero contenti per aver portato in città un giornalista come Poto. L’appuntamento con lui è stato un ottimo punto di partenza per portare all’attenzione dei più giovani, certamente attenti al mondo dello sport e del calcio in particolare, i temi della legalità e della responsabilità del proprio agire”. Il prossimo passo Libera Gubbio lo farà insieme ad altre 100mila persone, sabato 16 marzo, a Firenze, per la Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Anche da Gubbio partirà un pullman per raggiungere il corteo guidato dai famigliari delle vittime di mafia: sono disponibili gli ultimi posti per chi ancora volesse partecipare. E’ possibile iscriversi mandando una mail a liberagubbio@libero.it.
Foto da Facebook – Libera Gubbio
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