Sara M.
Le chiamavano “stimolazioni rilassanti”, erano delle vere e proprie prestazioni sessuali a pagamento. A praticarle, le dipendenti di un centro estetico “hard” gestito da una cittadina cinese. Insomma più che relax i clienti potevano trovare un vero e proprio trattamento a luci rosse.
Massaggi “hard”. I Carabinieri del nas di Perugia nel corso dell'operazione “Massaggi Hard” hanno messo a setaccio il “giro” dei centri estetici orientali da cui è scaturito l'arresto di una donna di 41 anni, ritenuta, la “maitresse” che gestiva il giro e prendeva accordi per le prestazioni. Oltre a questo nel corso dei controllisono saltati fuori numerosi prodotti non in rtegola con le normative e condizioni igienico -sanitarie non idonee.
Annunci internet e volantini. L’attività investigativa, nata nel febbraio scorso dalla pubblicizzazione, con annunci in internet e depliant illustrativi, di esercizi commerciali gestiti da cittadini cinesi che offrivano “stimolazioni rilassanti”, si è incentrata in particolare su un centro massaggi del capoluogo umbro, particolarmente frequentato da soggetti di ogni età e ceto sociale.
Il sesso a pagamento. Gli accertamenti consentivano di identificare una ventina di clienti dell’esercizio che, interrogati dai Carabinieri del NAS umbro, confermavano di aver ottenuto – in più casi previ contatti con la titolare – prestazioni sessuali da parte delle “massaggiatrici”. Sulla base delle informazioni acquisite i Carabinieri del Nucleo hanno effettuato un controllo notturno del “centro estetico”, dove, constatata l’ennesima prestazione sessuale praticata ad un cliente, ed hanno arrestato in flagranza di reato la titolare dell’esercizio, una 41enne cittadina cinese che aveva organizzato l’attività di meretricio.
Prodotti illegali. Sono stati anche sequestrati nella struttura commerciale, numerose confezioni di oli e creme con etichettatura in lingua cinese (illegalmente introdotti nel territorio nazionale e potenzialmente pericolosi per la salute), circa 200 euro (provento dell’attività illecitamente svolta) e copiosa documentazione.
Altri controlli. Nell’ambito della medesima indagine i militari del NAS hanno ispezionato altri 2 centri estetici della città, gestiti anch’essi da cittadine cinesi, rilevando gravi carenze igienico-sanitarie e strutturali. Per entrambe le strutture è stata richiesta all’Autorità Amministrativa l’emissione di un provvedimento di chiusura.