Meno di due settimane alla prima gara della stagione di MotoGP in Qatar e sulla griglia di partenza manca ancora la moto numero 9: quella di Danilo Petrucci. Il pilota ternano è chiamato a compiere una vera e propria corsa contro il tempo per tentare di recuperare, almeno parzialmente, dal brutto infortunio rimediato a Phillip Island, quando con una scivolata si è fratturato il 2°, 3° e 4° metacarpo della mano destra. Operato d’urgenza a Melbourne, Petrucci è tornato in Italia solo la scorsa settimana per avviare un percorso riabilitativo difficile e impegnativo. Ma le sfide non possono spaventare chi è abituato a correre a più di 300km/h su due ruote e a tuttoggi.info Danilo Petrucci ha confessato i sogni e le speranze di queste interminabili giornate.
Danilo l’infortunio è arrivato in un momento magico per te. Tu e la tua Ducati sembravate pronti a lottare con i migliori. Lo stop forzato, il dolore e soprattutto le ore di test perse pensi che saranno un grosso handicap?
Purtroppo non è mai il momento di farsi male, soprattutto in un campionato lungo come quello della MotoGP. Con la caduta in Australia, in cui mi sono fratturato tre ossa, ho perso i test in Qatar. Credo che almeno la prima gara sarà dura. Sto lavorando molto per esserci, sto facendo terapie tutti i giorni e sto facendo anche un tipo di allenamento diverso. Penso che comunque avrò un piccolo handicap per la prima gara, non so come affronterò il dolore e non so quanta mobilità avrò fino a che giovedì sera non salirò sulla moto in Qatar.
Chi vedi più in forma tra i tuoi avversari?
Ho visto un Lorenzo molto veloce che a Sepang ha fatto la differenza così come l’ha fatta in Qatar anche se per cercare di essere meno agitato non ho visto moltissimo il passo.
Poi ho visto molto competitivo Vinales sia in Australia che in Qatar. Lui sicuramente sarà uno da tener d’occhio oltre ai soliti.
Anche le Ducati saranno veloci, Scott, il mio compagno di squadra, è molto veloce. Lui sarà un avversario tostissimo.
Quest’anno ci sono 14/15 piloti in un secondo in MotoGP quindi sono tutti molto competitivi. Davanti ci sono sempre Rossi, Lorenzo, Marquez e Pedrosa, anche se le Honda sono un pò in difficoltà.
Quando un fantino cade da cavallo, l’imperativo è risalire subito in sella. Per te è lo stesso? Non temi di aver compromesso il feeling con la tua moto? E soprattutto, ad un pilota è concesso di avere paura?
A un pilota è concesso aver paura però oltre alla variabile paura c’è anche quella coraggio. Puoi aver paura ma dopo devi avere anche coraggio. Non solo per le cadute, in determinati momenti della carriera hai paura, non proprio di farti male, ma di altre cose. Quando cadi non prendi paura, sai che può succedere. Il feeling credo che sarà lo stesso, non vedo l’ora di risalire sopra la mia moto, mi manca. Quando la mano tornerà ok sarà tutto a posto.