Dopo tre giorni il tratto di Umbertide è stato ripulito da questa specie alloctona, è la prima operazione a livello nazionale in un campo gara
Si è conclusa stamattina (30 luglio) l’operazione di contenimento del pesce siluro lungo il fiume Tevere, nella zona di Umbertide.
Si tratta del primo intervento simile, a livello nazionale, effettuato su un campo gara italiano, dove ci sono voluti ben tre giorni per bonificare il corso d’acqua da questa specie alloctona – importata illegalmente dal Nord Europa – che si ciba di tutti gli altri pesci autoctoni presenti (cavedani, carpe etc.)
L’obiettivo, visto l’impossibilità di eradicare questa specie (presente nel Tevere fin dagli anni ’60), è quello di ridurre il più possibile il numero di esemplari, per cercare di mantenere (seppur minimamente) la biodiversità. In 3 giorni sono stati catturati circa 60 pesci siluro, tra i 10 e i 30 kg di peso, che verranno ora consegnati alla Usl per lo smaltimento.
L’operazione di bonifica è stata portato avanti dalla Federazione Italiana Pesca Sportiva (Fipsas), che ha utilizzato due metodi di cattura: l’elettropesca, per stanare il pesce siluro dalle tane sottoriva, e l’utilizzo di reti.
L’amministrazione comunale di Umbertide ha ringraziato per il buon esito dell’intervento proprio la Fipsas, insieme all’assessorato all’Ambiente della Regione Umbria (che ha sostenuto economicamente le operazioni) e l’associazione Amici del Tevere. Nel tratto “ripulito”, nelle prossime settimane, potranno ora aver luogo importanti competizioni di pesca sportiva, messe prima a rischio proprio dalla presenza di questo predatore.