In Commissione i nodi cormorano, pesce siluro e vigilanza | Sulla trota interpretazioni diversi sulle immissioni possibili col Milleproroghe
Scontro in Terza Commissione consiliare regionale tra le associazioni della pesca sportiva e l’assessore Roberto Morroni. Le associazioni (presenti Marco Broccatelli per Enalpesca, Vanni Giorgioni Fipsas, Lando Loretoni Libera Caccia e Pesca, Claudio Vici Arci Pesca, Angelo Liurni Cpa Pesca) lamentano la mancanza di interventi risolutivi sui nodi posti già un anno fa. In particolare la presenza dei cormorani al Trasimeno e nei laghetti di pesca sportiva; il pesce siluro che infesta il Tevere; i problemi del servizio di vigilanza; i progetti per il ripristino della trota autoctona e il conseguente stop alla semina con la trota atlantica. E poi, il riconoscimento del ruolo di rappresentanza delle associazioni della pesca sportiva.
Il Tavolo Blu
Morroni ha replicato all’accusa di scarso interesse da parte dell’Assessorato ai problemi della pesca, ricordando l’attivazione del Tavolo Blu, che sta affrontando questi temi. Molti dei quali, ha ribadito, sono stati ereditati dalla precedente amministrazione. Le associazioni vorrebbero però dei risultati concreti alle questioni poste.
Cormorani e pesci siluro
Come rispetto alla presenza di cormorani e pesci siluro, si sta intervenendo con Ispra. Che però a febbraio ha bocciato la proposta di contenimento dei cormorani, chiedendo prima una verifica dei danni effettivamente provocati.
Sul problema pesce siluro non è stato fatto niente per anni, ha argomentato Morroni, mentre con la determina del 2022 vengono impegnati fondi di bilancio per la cattura e lo smaltimento dei siluri nell’area indicata dalle associazioni nel Tavolo Blu, il che conferma le scelte di discontinuità con il passato e la bontà del tavolo stesso. “Fino a ieri c’è stata solo indifferenza, per anni, sul problema siluro, ora una svolta” ha detto l’assessore.
Si sta poi approntando un intervento per la vigilanza, per la quale servono risorse. Ma le associazioni hanno posto anche un problema di regolarità degli interventi da parte delle guardie volontarie.
L’immissione di trote
E poi c’è il nodo della semina di trote, che quest’anno non avverrà come in passato, come aveva già annunciato Morroni sollecitato su questo tema in Aula. Le associazioni della pesca sportiva, attraverso i loro tecnici, sostengono che con la proroga approvata col decreto Milleproroghe sia possibile anche immettere specie atlantiche, in virtù di uno studio del 2017 che individua il ceppo umbro come autoctono. Comprese le trote disponibili nell’impianto di Borgo Cerreto.
Le associazioni hanno chiesto una deroga al divieto di immissione di specie alloctone, come fatto da altre regioni. E nel frattempo che si possa determinare con maggiore chiarezza quale sia la specie autoctona da immettere.
I tecnici della Regione sostengono invece che in base alla Carta ittica dell’Umbria l’immissione può riguardare solo la specie iridea sterile. In numero dunque molto minore rispetto alle semine fatte negli anni passati.
Una risposta potrà arrivare il 10 marzo, con il confronto in Commissione Politiche agricole con il ministro per la Transizione
ecologica. “Dal confronto con il ministro – ha detto Morroni – ci aspettiamo che alle Regioni sia dato un ruolo più congruo, sia fatta chiarezza sui ripopolamenti”.
L’esempio della caccia
Morroni ha poi risposto alle critiche mosse a livello politico sull’approccio della Regione: “Non vorrei che sulla pesca replicassimo il brutto esempio della caccia, dove tutti erano meglio di noi ma poi l’unico calendario venatorio salvaguardato dal Tar è stato il nostro”.