Pesca, niente ripopolamento con trota Atlantica in Umbria, dove per la semina si potrà procedere solo con le quantità, limitate, della specie Mediterranea, disponibili nell’impianto ittiogenico di Borgo Cerreto.
Brutte notizie per i pescatori umbri quelle comunicate dall’assessore regionale Roberto Morroni nella seduta di martedì del Consiglio regionale. Rispondendo a una interrogazione del consigliere Carissimi, Morroni ha spiegato che, anche rispetto alla possibilità di deroga ai divieti di semina introdotta con l’ultima Finanziaria, l’immissione di trota Atlantica non è possibile in Umbria, in quanto non inserita tra le specie autoctone nella Carta ittica regionale. Carta ittica che, si ricorda, varia da regione a regione.
Il 28 dicembre scorso la Regione Umbria ha inviato al Ministero lo studio di rischio per ottenere la deroga e consentire l’immissione di trota iridea sterile, ma si attende ancora la risposta da Roma.
L’Umbria resta dunque al palo, ancorata alla sua Carta ittica, mentre a livello regionale si sta andando verso una, pur temporanea, apertura delle maglie. L’approvazione dell’emendamento in Commissione prevede infatti deroghe fino a tutto il 2023 al decreto direttoriale del 2 aprile 2020 (quello che fissa in modo rigido le immissioni di sole specie autoctone) fino al termine dei lavori del tavolo nazionale interministeriale al quale partecipano anche le Regioni. Ma in Umbria non c’è spazio per la trota Atlantica. E le immissioni di trote, quest’anno, si prospettano dunque molto limitate rispetto al passato.
Di questo si discuterà sicuramente con le associazioni della pesca sportiva al Tavolo blu regionale, che si riunirà mercoledì. Associazioni che hanno accolto male la comunicazione di Morroni in Consiglio. E che sperano in una diversa scelta politica nell’audizione in Terza commissione, già fissata per i primi di marzo.