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Pesca, il Consiglio Provinciale approva un documento per la gestione degli introiti da licenza

Approvato all’unanimità documento per una più equa ripartizione degli introiti derivanti dalle licenze di pesca
(Cittadino e Provincia) Perugia 12 agosto ’13 – Una “Proposta per una nuova e più equa ripartizione degli introiti derivanti dalle licenze di pesca” è l’oggetto della mozione della III Commissione Consiliare, approvata all’unanimità dall’ultimo Consiglio Provinciale. Nel documento si chiede: “Di aprire tempestivamente, insieme alla Provincia di Terni, un tavolo di confronto con la Regione per arrivare ad una più equa e funzionale ripartizione delle risorse derivanti dalle licenze di pesca, nel più sincero e reale spirito di collaborazione e sinergia tra Enti, ma anche nel rispetto della mole di lavoro che la Provincia ogni anno onora con capacità progettuale e operativa”. “Regione e Provincia si dividono – ha detto Luca Baldelli (Prc) presidente della III Commissione – annualmente, gli introiti derivanti dalle licenze di pesca, pagate da una platea di circa 16.500 praticanti (dato relativo alla pesca sportiva ). L’incasso totale è di 577.000 euro all’anno, di cui la metà circa 287.000 euro viene assegnata elle Province (199.000 euro alla Provincia di Perugia e 88.000 euro alla Provincia di Terni ), il restante va nelle casse della Regione. “E’ chiaro che le Province rinvestono le risorse nella gestione dei centri ittiogenici, nel ripopolamento di fiumi, laghi e corsi d'acqua e nel rilascio di pratiche e autorizzazioni e spesso le risorse assegnate non bastano. Chiediamo quindi che gli introiti derivanti dalle licenze di pesca siano assegnati alle Province che gestiscono completamente questo settore”. “Serve un maggior riconoscimento, anche in termini economici, – ha affermato Massimiliano Capitani (Pd) – di quanto fanno le Province nel settore pesca. Non è giusto che metà dei soldi provenienti dai tesserini entrino nelle casse della Regione che non si occupa di questo settore”.