Città di Castello

“Pesanti tagli boschivi a Bocca Serriola” ecologisti chiedono controlli per verificarne regolarità

Nuovi ed estesi tagli boschivi, tuttora in corso nella zona di Bocca Serriola, sono stati oggetto di una specifica istanza di accesso civico per informazioni ambientali e adozione di opportuni provvedimenti, inoltrata ieri (12 febbraio) dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG).

L’organizzazione fa notare come non ci sia alcun cartello di “inizio lavori”, dal quale riscontrare l’eventuale sussistenza delle necessarie autorizzazioni amministrative. Solo il frastuono delle motoseghe nei boschi fra Casa Cerboni e il valico di Bocca Serriola, lungo la strada regionale 257 Apecchiese, nel Comune di Città di Castello.  

L’area del valico di Bocca Serriola è ricca di boschi ed è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.). Fra l’altro i tagli boschivi nel periodo primaverile ed estivo sono inibiti quando possano disturbare la riproduzione dell’avifauna selvatica, il cui eventuale disturbo, danneggiamento o uccisione in periodo di nidificazione può integrare altri estremi di reato. Il GrIG auspica infatti “lo svolgimento di rapidi controlli ambientali che possano verificare la legittimità o meno dei tagli in corso di esecuzione“. Già informata per le opportune valutazioni la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia.

La crisi energetica in corso, dovuta più a fenomeni speculativi e alla tragica in Ucraina – ha aggiunto Stefano Deliperi di GrIG – ha portato ad un interesse sempre maggiore verso lo sfruttamento pesante dei boschi a fini energetici. Per questo, a maggior ragione, sono ancor più necessari puntuali controlli sul territorio per fermare e sanzionare eventuali tagli boschivi non autorizzati”.

Nel solo periodo gennaio-ottobre 2022 i carabinieri forestale di Siena hanno svolto oltre 500 verifiche in materia, irrogando ben 319 sanzioni amministrative per complessivi 353 mila euro ed effettuando 19 comunicazioni di reato relative a 25 soggetti all’Autorità giudiziaria competente. “Se i numeri sono questi, – conclude Deliperi – significa che oltre il 63% dei controlli effettuati hanno evidenziato situazioni irregolari”.