Perugia

Perugini, attenti a cosa gettate nella spazzatura

Quasi 25oo cassonetti rovistati alla ricerca di rifiuti che lì non ci dovevano stare. E 372 multe erogate dall’inizio dell’anno. Sanzioni destinate ad essere molte di più, con la tolleranza zero annunciata da amministrazione comunale e Gesenu, che potranno avvalersi di cinque foto-trappole ed altrettante nuove guardie ecologiche. Occhio, quindi, a quello che si mette nel secchio della spazzatura.

I dati sono stati presentati dal vice sindaco ed assessore all’Ambiente del Comune di Perugia Urbano Barelli, dal dirigente Area risorse ambientali smart city ed innovazione Vincenzo Piro e dal dirigente di Gesenu Massimo Pera. Presenti anche le nuove guardie ecologiche e le sentinelle ambientali, chiamate a vigilare sulla correttezza ed il senso civico dei perugini.

“Vogliamo che le buone pratiche che la maggior parte dei cittadini, anche grazie alla collaborazione con gli amministratori di condominio, stanno mettendo in atto, non vengano vanificate dai comportamenti incivili” ha detto Barelli. Ribadendo che l’intenzione primaria di Comune e Gesenu è di informare la cittadinanza, coadiuvandola nell’acquisizione di una nuova cultura del rifiuto da considerarsi come una risorsa e non più come un peso. Tuttavia nei confronti di coloro che decideranno volontariamente di porsi al di fuori delle regole, la tolleranza sarà uguale a zero.

Controlli e multe: i dati

Nel dettaglio – ha spiegato – il mese che ha fatto registrare il più alto numero di sanzioni è ottobre con 85, seguito da settembre con 84, agosto con 50, maggio con 35. La violazione più ricorrente, rispetto al numero complessivo di 372 sanzioni elevate, è quella concernente l’art. 14 comma 4b (divieto di deposito dei rifiuti fuori dai contenitori) pari a 221; segue con 115 il conferimento non corretto dei rifiuti nei sacchi e nei contenitori (raccolta porta a porta –centro storico) con 115. Cresce progressivamente il dato delle sanzioni elevate, passando dalle 118 del 2015 alle 372 del 2018.

I fenomeni di abbandono illecito di rifiuti, previsti e puniti dall’art 192 del d. lgs. 152/2006, si registrano a Perugia soprattutto in aree lontane dalla viabilità principale o fuori dai contenitori; i rifiuti abbandonati sono di ogni specie, ma riguardano (dati del 2016) particolarmente la tipologia dei rifiuti solidi urbani (23%), degli ingombranti (18%), inerti (19%) e rifiuti speciali pericolosi (eternit 10%) i cui effetti sono la compromissione del decoro urbano, l’inquinamento ambientale e l’aumento delle spese per la rimozione da parte dell’Amministrazione comunale.

Sono, comunque, in netto decremento sia gli abbandoni in area privata, che passano dagli 87 del 2015 ai 52 del 2018, che quelli in area pubblica, che scendono dai 187 del 2017 agli 11 del 2018. I luoghi più frequenti per l’abbandono (dato del 2016) sono la sede stradale col 66%, seguita da aree verdi ed assimilabili con il 10%, cassonetti 8%, sottocavalcavia 7%.

Le zone ove gli abbandoni sono più frequenti sono le aree industriali, le strade di uscita dall’area compatta (Pievaiola, Eugubina, Settevalli), nonché le aree boscate (Tezio, Tevere).

Oltre alle campagne di informazione e promozione di modelli comportamentali sulla raccolta differenziata per migliorare in quantità e qualità il materiale da smaltire, per individuare i responsabili dell’abbandono dei rifiuti lungo le strade sono state installate cinque foto-trappole in collaborazione tra Comune di Perugia e Gesenu.

Le fototrappole sono dispositivi di acquisizione immagini in grado di documentare i comportamenti illeciti dei cittadini e sono posizionate in luoghi particolarmente interessati dal fenomeno dell’abbandono dei rifiuti; le apparecchiature sono attive 24 ore su 24 e, dunque, anche di notte. Attraverso l’acquisizione delle immagini e video prodotti dalle foto-trappole, i trasgressori verranno puniti con sanzioni che andranno dai 100 ai 500 euro, fatta salva la possibile denuncia penale per abbandono di rifiuti speciali e pericolosi. In poco più di un mese questo nuovo sistema ha consentito di identificare 11 trasgressori.

Accanto a questo strumento, il Comune di Perugia ha attivato il servizio di vigilanza ambientale per accertare eventuali violazioni con l’impiego di cinque nuove guardie ecologiche.

Per il 2019 i controlli verranno ulteriormente intensificati e si concentreranno  in particolar modo sui conferimenti relativi alla raccolta differenziata, sul corretto uso dei kit in dotazione (contrasto al fenomeno dell’abbandono dei mastelli), sulle corrette modalità di conferimento da parte degli ambulanti durante i mercati, sulla tari, con l’obiettivo di verificare il rispetto delle regole da parte delle nuove utenze e di individuare gli evasori.

Mauro Della Valle, ad di Gest, ha precisato che l’azienda ha intenzione di essere sempre più presente sul territorio  per correggere, ove possibile, i comportamenti scorretti. L’auspicio, in questo contesto, è di raggiungere al più presto l’obiettivo imposto dalla Regione sulle percentuali di raccolta differenziata (72%); per farlo servirà la comunicazione ed informazione, ma anche l’attività di controllo e sanzione.

Il dirigente di Gesenu Massimo Pera ha spiegato che, completata la rimozione dei cassonetti nelle zone 1 e 2 della città compatta, ora si sta provvedendo alla riqualificazione di tali aree. Nel contempo verranno installati circa 50 cestini per i cosiddetti rifiuti “da passeggio”. Quanto alle prospettive future, Pera ha spiegato che la vera sfida sarà il miglioramento della qualità delle tipologie di rifiuti differenziati in un’ottica di economia circolare.

La raccolta differenziata

Ma l’incontro è stata anche l’occasione per fare il punto sul sistema di raccolta differenziata nella cosiddetta città compatta. Un tema, del resto, connesso a quello dell’abbandono dei rifiuti, come ogni sistema innovativo. Per ciò che concerne la raccolta differenziata, Barelli ha annunciato che il nuovo sistema è definitivamente partito nelle zone 1 e 2 della città compatta, dove da pochi giorni è stata completata la rimozione dei cassonetti. Dunque il porta a porta è oggi una realtà consolidata non più e soltanto nel centro storico, ma in una delle aree cittadine più densamente abitate.