Nessun esubero, nessun ricorso alla cassa integrazione. Solo “competitività, equilibrio e soluzioni attente alle persone”: queste le parole in conferenza stampa del direttore delle relazioni industriali di Nestlé Italia, Gianluigi Toia sulla vicenda. Presenti anche Francois Pointet, direttore dello stabilimento di San Sisto, e la responsabile marketing Manuela Kron. Dopo mesi di trattative tra l’azienda, i lavoratori, i sindacati e le istituzioni che a vario titolo sono intervenute sulla vertenza per la quale si paventava invece il rischio di vedere a casa 364 impiegati del comparto, l’accordo è stato raggiunto, così come comunicato dagli stessi vertici aziendali. Sulla vertenza, inoltre, cadrà il sipario definitivamente mercoledì prossimo, quando in Confindustria verrà firmato l’accordo finale per il piano sociale con le organizzazioni sindacali.
Perugina, l’accordo non c’è
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La parola dell’azienda
L’azienda ha poi tenuto a precisare che “pur in una situazione difficile” di riorganizzazione aziendale e di cambiamento di vita delle persone, l’obiettivo “di competitività ed equilibrio da una parte e dall’altra di soluzioni attente alle persone”. Una vertenza quindi ormai alle battute finali e “chiusa in maniera positiva“: l’accordo è stato infatti raggiunto con un investimento di 20 milioni di euro per il solo piano sociale da parte di Nestlé. Gli accordi, infine, “sono stati fatti singolarmente ed individualmente con tutte le 364 persone”. E questo perché per ogni singolo lavoratore della Perugina ci sarà appunto una soluzione diversa: tra chi verrà ricollocato all’interno o all’esterno dell’azienda con l’incentivo all’esodo (in particolare tra Toscana e Benevento), chi verrà trattato con l’accompagnamento alla pensione e chi invece ha preferito accettare un contratto part time, ecco che la vertenza è chiusa. Lo stabilimento di San Sisto arriverà così ad avere un nuovo assetto produttivo, che prevede l’utilizzo tra tempo pieno e part time di 613 lavoratori. Per il piano industriale invece ci sarà tempo fino a luglio.
Nuova vita al Bacio Perugina
Con questo piano, definito a vario titolo anche “cura dimagrante” da 20 milioni di euro, l’azienda è dunque convinta e pronta a superare i prossimi tre anni, con l’obiettivo di competere con le altre aziende internazionali leader del comparto. Tanto che nell’ottica futura è ritenuto importante il tavolo tecnico avvenuto, al Broletto presso l’assessorato regionale dell’Agricoltura, insieme a Regione e Università a proposito della filiera della nocciola, per far sì che il Bacio Perugina conservi al suo interno la tonda francescana.
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