Sembra non avere fine la polemica innescata dalle dichiarazioni dell’assessore Fioroni del Comune di Perugia riguardo allo stabilimento della Perugina di San Sisto. Fino ad oggi, quando è stata la stessa multinazionale, con una sua nota, a mettere una pietra sopra al confronto, chiarendo che “non c’è stato alcun incontro tra le istituzioni locali e i propri manager impegnata su Perugina”.
Profumo di bufala – Il tutto è nato durante l’ultima seduta del consiglio comunale di Perugia, quando Fioroni ha risposto ad un’interrogazione del consigliere Tommaso Bori (Pd), affermando che “la situazione è meno grave di quello che sembri”, riconducendo poi la crisi della Perugina a quella più generale del mercato del cioccolato. Fioroni aveva poi aggiunto di aver avuto un incontro informale con i vertici della multinazionale, durante il quale si sarebbe discusso anche di marketing, come è nelle corde professionali dell’assessore.
“Altissima soglia di attenzione”, le parole di Fioroni – “La soglia di attenzione è altissima e non c’è nessuna volontà di sminuire la situazione che sta vivendo lo stabilimento perugino della Nestlè”. Aveva poi affermato l’assessore Michele Fioroni all’indomani del question time nel quale si era dunque parlato anche della Perugina, e che ha innescato ulteriori poemiche. “E’ bene precisare, onde evitare strumentalizzazioni di quanto detto, che la risposta data in consiglio comunale era frutto di un ragionamento più elaborato che partiva da una lettura del mercato basata su fonti Iri Infoscan per andare ad ipotizzare possibili scenari futuri. La contrazione dei volumi d’affari non riguarda solo la Perugina, ma più in generale il mercato del cioccolato, con rare eccezioni. L’azienda ha però dimostrato una buona capacità di mantenimento della quota all’interno della GDO mostrando semmai qualche segnale di sofferenza in più sull’out of home. Come già detto la presenza del brand “Baci” all’interno del supermercato di Expo 2015 gestito da Coop rappresenta sicuramente un buon segnale in chiave di volontà di sostenere il brand stesso.
Tra le strade da poter perseguire, riteniamo che si possa trovare nella produzione conto terzi una possibile soluzione per saturare la capacità produttiva e garantire il livello occupazionale (molte aziende di marca nel settore del largo consumo confezionato svolgono di fatto il ruolo di co-packer)“.
Fioroni conclude sottolineando che: “Abbiamo avuto occasione di esprime apprezzamento verso la condotta tenuta dalla Regione con il cui presidente siamo in continuo aggiornamento e che ci vedrà seduti al tavolo delle relazioni industriali come parte interessata. Il Comune, ed in modo particolare il sindaco e il sottoscritto, mantengono alta la soglia d’allerta e il monitoraggio verso una situazione che ci preoccupa e che non intendiamo certamente sminuire o minimizzare”.
La rabbia delle Rsu – Era poi arrivata immediata la risposta delle Rsu a proposito di quanto dichiarato proprio da Fioroni: “le dichiarazioni dell’assessore allo Sviluppo economico del Comune di Perugia, Michele Fioroni, sulla situazione di Nestlé Perugina sollevano due grandi preoccupazioni: Perugina e il suo management navigano a vista, senza capacità progettuale, al contempo l’amministrazione comunale di Perugia dimostra scarsa dimestichezza con la materia del lavoro”. Così aveva tuonato ieri Vincenzo Sgalla.
L’assessore faccia una chiacchierata con le nostre Rsu, anche informale, visto che predilige questa forma. Comprenderà le difficoltà gravi che attraversa Perugina e potrà dare una mano a trovare le soluzioni ai problemi di cui la fabbrica certamente soffre.
Siamo disponibili a spiegare all’assessore cosa intendiamo fare come sindacato a supporto dei lavoratori nei prossimi mesi, in modo da creare una strategia comune come città di Perugia per far ripartire lo stabilimento di San Sisto”.
La nota integrale di Nestlè – “Nestlé Italiana smentisce che ci siano già stati incontri tra le istituzioni locali e i propri manager impegnati su Perugina – si legge nella nota della multinazionale – : le dichiarazioni e le analisi riportate dalla stampa sono dunque da considerarsi esclusivamente a titolo personale di chi le ha espresse. Teniamo a sottolineare che Nestlé si sta occupando con grande attenzione della fabbrica di San Sisto con iniziative concrete per favorire il rilancio di Perugina e del marchio Baci, agendo peraltro in uno scenario di severa crisi di consumi.
Come già annunciato, la posizione dell’azienda verrà quindi illustrata ufficialmente dal management aziendale alla Presidente della Regione Catiuscia Marini in un incontro già fissato nonché, come di consueto, alle rappresentanze dei lavoratori. Ogni ulteriore illazione sui contenuti di tali incontri e, più in generale, sullo stabilimento in questione, è da ritenersi puramente speculativa“.
Il simbolo della città – A margine delle polemiche è interventuo anche il segretario comunale del Pd, Francesco Giacopetti. “La Perugina, fabbrica simbolo per la nostra città, che impiega più di mille persone e che rappresenta una eccellenza per Perugia e per l’Umbria, vive da tempo una vertenza delicata e complessa, con centinaia di dipendenti in contratto di solidarietà. Mettendoci al riparo dalla strumentalità o da tentativi di facili speculazioni, con l’obiettivo esclusivo di impegnarci a interpretare e rappresentare l’interesse generale, ribadiamo la necessità che la mobilitazione per la salvaguardia di produzione e posti di lavoro alla Perugina-Nestlè sia responsabile, solida, larga e partecipata. La vicenda Ast sta a dimostrare che solo attraverso una mobilitazione solida, larga, partecipata, responsabile si ottengono risultati in grado di salvaguardare il territorio e i lavoratori”. Così il segretario del Pd di Perugia Francesco Maria Giacopetti, che aggiunge: “Per questo non possiamo permetterci scivoloni o semplificazioni rispetto a un percorso istituzionale che deve caratterizzarsi come serio e credibile. Perugia ha bisogno, oggi, che la sua amministrazione comunale sia attenta alle sorti della multinazionale, che sappia stare sul pezzo con autorevolezza e serietà; non si può pensare di cavarsela con risposte evasive e inadeguate. Aspettiamo, dunque, fiduciosi l’incontro già in calendario tra il management di Nestè Italia e la Regione dell’Umbria, richiesto dalla presidente della Regione Catiuscia Marini, certi che anche il Comune di Perugia saprà fare la sua parte”.
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