A seguito delle elezioni del rinnovo della RSU in Perugina – che hanno visto un’affluenza al voto pari all’ 87% e una netta affermazione della Flai Cgil – nei giorni scorsi si è insediata la nuova RSU Perugina. Al centro dell’attenzione in questa prima riunione è stata naturalmente la “vertenza Perugina”, rispetto alla quale la nuova RSU ha ribadito che sarà sua intenzione proseguire sulla linea tracciata dalla rappresentanza sindacale uscente.
A fine estate scadrà l’accordo sul contratto di solidarietà, che fu sottoscritto dalla RSU per evitare che gli esuberi dichiarati dalla Nestlè si trasformassero in licenziamenti e per “dare tempo” alla multinazionale per presentare un piano espansivo di rilancio della fabbrica di San Sisto. Ad oggi di quel Piano Industriale non c’è traccia e ancora una volta la Nestlè coglie ogni occasione buona per evitare un incontro nel merito con le organizzazioni sindacali.
Ecco perché nella scorsa primavera furono gli stessi lavoratori della Perugina ad elaborare un proprio Piano Industriale, che la nuova RSU intende fare proprio e che si basa su alcuni punti fermi.
La Perugina del domani deve restare una fabbrica dolciaria, nel senso che accanto alla produzione del cioccolato e perciò del brand Bacio che è e dovrà ancor più essere il prodotto principale, servono investimenti negli altri settori quali biscotti, caramelle, confezioni ecc, ossia in quelle produzioni contro-stagionali che permettano alla fabbrica di mantenere inalterato il numero dei dipendenti ad oggi in forza e che tendano a restringere la cosiddetta “curva bassa” produttiva.
Per fare questo è appunto necessario che Nestlè investa risorse in Perugina, sia dal punto di vista tecnico impiantistico, che, soprattutto, dal punto di vista del marketing pubblicitario. I prodotti Perugina, riconosciuti dal consumatore tra i migliori al mondo, soffrono troppo la scarsa pubblicizzazione.
La RSU intende ribadire questi concetti in tutte le sedi, a partire dal Coordinamento Nazionale Nestlè che si terrà a Milano il prossimo 19 gennaio.
A qualche mese dalla scadenza dell’accordo sul Contratto di solidarietà la RSU chiede inoltre che sia nuovamente convocato il tavolo ministeriale aperto presso il Ministero dello Sviluppo Economico, e che, questa volta a quel tavolo si siedano i vertici politici del Governo e delle Istituzioni umbre e cittadine.