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Perugia2019, il giorno dei commissari / Romizi ringrazia Boccali

Il giorno dell’esame è passato. Sotto un cielo di sole estivo Perugia ha accolto, venerdì 10 ottobre, alcuni membri della commissione europea che assegnerà ad una delle sei città finaliste il titolo di capitale europea della cultura per il 2019. La parte di giuria che ha visitato Perugia è costituita da 3 rappresentanti dei 13 della intera Commissione – Paolo Dalla Sega, Anu Kivilo e Jordi Pardo – e 2 accompagnatori, Leila Nista del nostro Ministero dei Beni culturali e turismo, e Sylvan Pasqua, coordinatore del programma per Unione Europea. Un percorso della durata di sette ore che ha visto protagonista la città e tutti coloro che hanno lavorato al progetto Perugia 2019.

Tutti insieme, uniti intorno ad un unico obiettivo, senza, apparentemente, interessi politici di sorta. Un progetto, quello della capitale della cultura, mosso e ideato da una maggioranza che non c’è più, che ha lasciato un testimone che l’attuale establishment perugino deve gestire. In quest’ottica il sindaco Romizi ha rimarcato come non ci siano vessilli a difesa del progetto, ma che piuttosto è bene ringraziare Boccali e il lavoro dell’amministrazione precedente.

Le tappe

Rocca Paolina-Turreno- via della Viola – La visita è cominciata alle 12 dalla Rocca Paolina dove la delegazione della fondazione di Perugiassisi 2019 (Arlando Colasanti, Lucio Argano, Linda Di Pietro, Mariya Borisova, Adina Curta e Laura Taramelli) ha presentato la candidatura dopo un breve saluto del presidente Bruno Bracalente e del sindaco Andrea Romizi. Dal sottosuolo la visita è continuata in superficie attraverso le scale mobili fresche di ristrutturazione, lungo corso Vannucci. Qui il primo pit stop davanti alla Galleria Nazionale dove i ragazzi del Forum Nazionale dei Giovani hanno presentato ai commissari il progetto parallelo della candidatura di Perugia 2019, ovvero la candidatura della città a Capitale europea dei Giovani per il 2017. I commissari sono così arrivati alla Fontana Maggiore, – dove alcune coppie gay hanno salutato scambiandosi dei baci anche ad anticipare e il kiss mob in programma alle 22 – e da lì hanno raggiunto il cinema Turreno. Qui si è discusso del suo futuro, compreso lo spazio Turrenetta. Leonardo Alfonsi, di Psiquadro e presidente Eusea, European Science Events Association, ha illustrato i progetti legati alla scienza, partendo dal festival che lui stesso ha ideato. Da lì si è scesi verso via della Viola insieme ad Alessandro Riccini Ricci che ha parlato dell’associazione Microcinema e dell’Immaginario Festival- Viva la cultura!. Nel tragitto la sosta alla sede dell’Immaginario. In via della Viola tappa di fronte al Post Modernissimo. Qui hanno ascoltato il racconto delle associazioni che hanno rianimato il quartiere colorandolo con tante iniziative culturali. In questa via, cuore pulsante della Perugia creativa e melting pot delle associazioni dei diversi quartieri, Chiara Dionigi dell’associazione Fiorivano le Viole ha presentato il progetto Green Carpet, seguita poi da Fabrizio Croce di Vivi il Borgo. Tra i temi toccati anche le varie forme di dualismo che caratterizzano la città (il rapporto tra i residenti perugini e le popolazioni mobili, quello tra il centro storico e la periferia, i perugini e le comunità stranieri, i giovani e gli anziani).

 Mercato Coperto – Arconi e viaggio sensoriale – Tappa successiva il Mercato coperto, dove è stato visionato il progetto di ristrutturazione e riconversione. Successivamente si è saliti sulla terrazza panoramica, da dove i tre commissari hanno fotografato l’incantevole veduta di Assisi, prima di incontrare i detenuti del carcere di Capanne per l’iniziativa della Fattoria all’interno del penitenziario. I detenuti agricoltori hanno donato ai commissari marmellate, frutta e verdura da loro prodotti. Poi la visita agli Arconi, dove verrà realizzata la bibliomediateca. Quindi la discesa con l’ascensore del minimetrò e poi in bus fino a San Francesco al Prato per il pranzo all’aperto dal doppio menù: uno preparato da alcune donne dell’est, composto da ricette tipiche dei loro paesi di provenienza ma con prodotti umbri, l’altra parte invece composta da piatti che sono fiore all’occhiello della cucina umbra. Un pranzo a mo’ di vero pic nic con tanto di plaid a terra dopo il quale la delegazione ha iniziato a risalire verso piazza Morlacchi e poi di nuovo fino alle scale mobili di via Pellini con un percorso del tutto particolare tra e dentro le abitazioni del centro storico animata dall’artista Leonardo Delogu. Per 40 minuti, i commissari “guidati” da due bambini, uno dei quali in skate, sono stati fatti passare da spazi più decadenti a spazi magnificenti. Un giro sensoriale che si è svolto così: dal parcheggio di via dei Priori  a San Filippo per poi giungere nel sottopalco del teatro Morlacchi dove si sono aperte le luci, Per tutto il tempi i commissari sono stati dotati di cuffie con un pezzo di Binni (la Tramontana) in loop. In via dei Priori tutti i commenrcianti sono usciti fuori per accogliere la commissione con il loro saluto. Tappa poi a Palazzo Oddi e uscita dal giardino, poi scale della Cupa dove hanno assistito ad una particolare coreografia.

Ex Carcere – Altro momento importante della visita la tappa all’ex carcere di piazza Partigiani dove sono stati illustrati i progetti Kultur Fabrik, Freedom Room e Green Tales sulle stampanti 3D e dove, attraverso installazioni multimediali, sono stati illustrati i progetti per il suo recupero. Una visita ad una struttura che ha fatto, a suo modo, la storia della città. Da un luogo per così dire “negativo”, ha spiegato il direttore artistico della fondazione Perugiassisi 2019, Arnaldo Colasanti, la trasformazione in luogo positivo, pulsante di iniziative. Buono/cattivo, una dicotomia che ha caratterizzato l’intero dossier di candidatura, dove è forte lo spirito e la volontà di rinascita, di ripartenza dopo un periodo difficile per la città di Perugia.

 Piazza del Bacio – Da qui poi si è giunti in piazza del Bacio. Protagonisti della piazza ideata da Aldo Rossi grandi e piccini impegnati in uno spettacolo dedicato agli sport urbani. Da qui si è proseguiti verso la periferia della città.

Ponte San Giovanni – A Ponte San Giovanni l’incontro con gli abitanti del quartiere interessato dal progetto di social housing e con i ragazzi del Laboratorio dei Loggi. Dopo una breve merenda offerta dai bambini di questo quartiere multiculturale, la visita è proseguita verso il ponte Antico dove ad accoglierli c’erano un centinaio di rappresentanti di alcuni dei principali eventi dedicati alla tradizione (gli etruschi di “Velimna” della Pro Ponte, gli sbandieratori e i balestrieri di Gubbio, dame e cavalieri della Quintana di Foligno, il Calendimaggio di Assisi, una colorita rappresentanza delle Gaite di Bevagna). Nota di colore: qui i commissari hanno indossato gli abiti tradizionali delle feste.

Aeroporto e Assisi – L’ultima parte della visita ha riguardato l’aeroporto San Francesco dove è stato illustrato il progetto Landed , sul suono degli ambienti e per “un aeroporto non più punto di passaggio ma di luogo in cui esprimersi”, ispirato da “Music for airport “di Brian Eno. Infine a Santa Maria degli Angeli dove, al teatro Lyrick la delegazione è stata ricevuta dal sindaco Claudio Ricci e ha potuto assistere alla performance all’interno e anche all’esterno del teatro nel nuovo Pala Eventi. Ultima tappa al laboratorio di arte antica e medievale del Monte Frumentario. Qui fra strumenti musicali, oggetti, stoffe e scuole per ragazzi, la visita si è conclusa alle 19, in perfetto orario. Suggestiva l’immagine dei commissari che scrutano l’orizzonte verso Perugia, dopo che qualche ora prima dalla terrazza del Mercato coperto di Perugia avevano attraversato con lo sguardo lo stesso panorama in senso opposto. A visita conclusa i commissari hanno voluto visitare la Basilica di San Francesco. Prossima tappa giovedì 16 con l’audizione finale al Mibact nell’attesa del verdetto, previsto per la serata di venerdì 17.

Insieme ai commissari erano presenti le istituzione umbre e perugine. Andrea Romizi, sindaco di Perugia ha dichiarato: “Sono arrivato quando la macchina progettuale di Perugia 2019 era già in movimento” ha dichiarato il sindaco di Perugia Andrea Romizi, che ha partecipato a tutta la durata della visita (unico insieme al collega di Cagliari). “E’ stato un piacere essermi confrontato con competenze ed entusiasmo delle persone che hanno costruito quest’avventura utili ad arrivare fin qui. Nell’attesa del verdetto di venerdì prossimo possiamo affermare che un primo miracolo questa candidatura l’ha già compiuto, il superamento di campanilismi e bandiere, sostituiti dal dialogo“. Romizi ha inoltre ringraziato il suo predecessore Wladimiro Boccali per aver scommesso su Perugia2019 e rivolgendosi direttamente ai commissari: “Questa sfida per noi è una stella da seguire. L’Umbria può superare i propri limiti, spero lo abbiate percepito“.

Claudio Ricci, sindaco di Assisi ha dichiarato: “Il viaggio si conclude qui, al Frumentario, in questo luogo di silenzio dove già nella storia si coltivavano i semi della creatività. Qui oggi ci sono 202 semi, tra istituzioni, associazioni di cittadini. Siamo vicini, dopo un lungo cammino ideale di otto anni e operativo di quattro. Essere arrivati in finale a sei è già un grande successo. Soprattutto, è stato realizzato un dossier di candidatura i cui progetti potranno essere comunque realizzati, anche attraverso i fondi strutturali dell’Unione europea – commenta il sindaco di Assisi, Claudio Ricci – La fondazione PerugiAssisi ha acquisito delle professionalità ed esperienze che non andranno disperse ed anzi rappresentano il risultato più importante per il futuro della Regione che potrà, proprio da questo strumento, determinare progetti di sviluppo strategico. Abbiamo la consapevolezza di aver fatto il possibile per vincere un a sfida che potrà cambiare la storia dell’Umbria“.

Infine Fabrizio Bracco, assessore Cultura Regione Umbria:Siamo consapevoli della nostra storia e del patrimonio artistico culturale che abbiamo” – ha detto l’assessore regionale alla Cultura Fabrizio Bracco – “ma sentiamo di aver bisogno di un salto di qualità, riuscire a traghettare la storia e cultura dando ad essa possibilità di essere asset fondamentale“.

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