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Perugia, vertenza WebRed , spending review obbliga a chiudere o vendere. Sindacato “la Regione intervenga”

Sara Minciaroni

Nuovo capitolo Webred. Questa mattina in conferenza stampa indetta dalla Filcams Cigl è stata trattata la questione delle tre aziende pubbliche a gestione privatistica I Web, Web Servizi e e Webred, che contano un totale di 450 lavoratori e che adesso potrebbero essere coinvolte dalle riforme di Spending Review.

Chiudere o vendere – “Sugli effetti nefasti della spending review in Umbria si è detto molto, ma nessuno ha ancora preso in esame la situazione che si verrà a creare per le aziende Webred”, queste le parole di Francesco Bartoli segreteria provinciale Cgil Filcams, “Ma davvero possiamo pensare di privatizzare aziende che, prima di tutto non sono in perdita ma hanno i conti in ordine e che, soprattutto, gestiscono ambiti e servizi di grande delicatezza, come tutti i cup (centri unici di prenotazione) delle Asl, o come i dati sensibili dei cittadini umbri in possesso delle amministrazioni pubbliche?”. Nella riforma infatti è contenuto un provvedimento “che obbliga a chiudere o vendere”.

La legge – L’art. 4 della c.d. Spending Review di fatto prevede lo scioglimento o l’alienazione (vendita) delle partecipazioni pubbliche delle società controllate direttamente o indirettamente dalle pubbliche amministrazioni, laddove il FATTURATO conseguito dalle stesse nel 2011 superi il 90% per prestazioni di servizi a favore delle p.a. se non si liquidano e/o non si vendono, le società partecipate pubbliche non possono avere proroghe degli appalti con l’Ente pubblico che ne detiene le quote societarie o rinnovi senza passare da gare. Laddove si opti per l’alienazione delle quote pubbliche le società privatizzate, invece, godranno del rinnovo automatico degli appalti pubblici in essere per altri 5 anni.

La possibilità di salvezza – Vengono escluse dalle previsioni dell’art.4 solo le società che svolgono particolari attività (servizi ai cittadini, centrali di committenza), e le società che saranno individuate con DPCM, le società Consip e Sogei. e le società quotate e le loro controllate (ad esempio eni, enel,ecc…). In ogni caso si prevede l’applicazione anche a tali società dei limiti assunzionali previsti per l’Amministrazione controllante e il taglio del 50 per cento del personale precario, cioè il licenziamento. Infine a decorrere dal 1° gennaio 2013 e fino al 31 dicembre 2014 si sospende di fatto la possibilità di aumenti contrattuali derivanti dalla contrattazione nazionale e aziendale.

I dubbi del sindacato – E' proprio in base a questa ultima parte della legge che il sindacato ritiene che la Regione debba intervenire. ” I lavoratori non sono rimasti soddisfatti dal primo incontro avuto in Regione – continua Bartoli – per questo abbiamo chiesto un nuovo incontro per ottenere modifiche alla legge che per ora appare confusa ed inapplicabile”.

L'interevnto dei parlamentari umbri – ” Chiederemo anche l'intervento dei parlamentari eletti in Umbria affinchè ci aiutino a fare chiarezza” conclude Bartoli. “Webred fornisce servizi di carattere generale e tratta dati sensibili come si può pensare di privattizarla?”.