Sono stabili le condizioni del tifoso che ieri sera è caduto dal palco appositamente installato per festeggiare la promozione del Perugia in serie B, in pieno centro cittadino. Il paziente attualmente si trova ricoverato nella struttura complessa di Neurochirurgia del Santa Maria della Misericordia, dove viene costantemente monitorato dai sanitari a seguito di un “grave trauma cranico facciale”.
Attraverso l’ufficio stampa dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, il medico che segue da vicino l’evolversi della situazione, Giovanni Nasoni fa sapere che nel pomeriggio verrà effettuata una ulteriore tac di controllo, dopo quella a cui il l’uomo, di 47 anni, residente a Perugia, era stato sottoposto al suo trasferimento nella sala di emergenza del Pronto Soccorso. L’intervento di soccorso in centro città, era stato effettuato dal personale del 118. Sulla base dell’esito degli accertamenti strumentali, verranno prese le decisioni per un eventuale intervento chirurgico.
Il bilancio – “Avevamo previsto una attività assistenziale superiore, ma fortunatamente, se si esclude il caso del tifoso caduto da palco, i nostri servizi non hanno dovuto sobbarcarsi un lavoro straordinario”: è comunque soddisfatto il Dottor Mario Capruzzi, Direttore del 118 e del Pronto Soccorso del Santa Maria della Misericordia e fa il punto il giorno dopo la partita del Curi e quella del Pala Evangelisti per evidenziare come anche in questa occasione abbia funzionato il piano predisposto in sinergia tra forze dell’ordine e servizi sanitari: “Avevamo rafforzato i turni sia di operatori del 118, che con due autoambulanze supplementari, ma anche il personale del Pronto Soccorso era stato allertato, ma non c’è ne è stato bisogno: se tutto è filato via liscio, oltre al senso di responsabilità individuale di quanti ieri hanno partecipato alle due grandi manifestazioni sportive di calcio e pallavolo, conferma che ha funzionato il piano di sicurezza della Questura, e di questo credo che cittadini ed istituzioni ne debbano dare atto a chi ha svolto ottimamente il proprio lavoro”.