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Perugia, Terni, San Giustino: è allarme / “Liomatic licenzia senza crisi”

Dalla settimana scorsa la società Liomatic ha iniziato a consegnare le lettere di licenziamento, i primi a ricevere la comunicazione sono stati i dipendenti di San Giustino, a seguire quelli di Terni ed in fine è toccato a quelli di Perugia”.

A rischio 151 posti di lavoro – A lanciare l’allarme la Fisascat Cisl Umbria. Riflettori puntati su “una vertenza iniziata nel mese di settembre” e che si è conclusa “il 19 novembre a Roma nella sede del Ministero del Lavoro senza accordo”. Il rischio è che 151 persone perdano il lavoro. Ancora il sindacato: “dopo aver preso atto dell’impossibilità – spiega il sindacato – di utilizzare gli ammortizzatori sociali, in virtù di un inquadramento presso l’Inps che equipara una azienda commerciale di 650 dipendenti alla figura del venditore ambulante, determinando un risparmio economico di oltre 20 euro al mese per ogni dipendente, e dopo aver tentato di utilizzare la cassa integrazione in deroga, che la dirigenza Liomatic ha fatto pesare come una concessione a suo carico alle organizzazioni sindacali, la trattativa è naufragata a seguito di un cavillo giuridico che l’azienda avrebbe potuto agilmente sanare ma che alla prova dei fatti ha dimostrato che non c’era alcuna intenzione di raggiungere un’intesa con le rappresentanze dei lavoratori”.

Licenziamenti senza crisi – Ma c’è di più: “Dietro alla scelta di procedere ai licenziamenti non c’è una effettiva necessità di adeguare l’azienda al mercato, ma forse molto più probabilmente l’interesse a creare le condizioni per rendere il prodotto Liomatic più appetibile, in un mercato caratterizzato da continue acquisizioni, dismissioni e fusioni”.

Il mea culpa del sindacato – “Oggi, dopo aver tentato tutte le strade per evitare i licenziamenti – conclude il sindacato – dobbiamo prendere atto di aver fallito nel nostro obiettivo, di non essere riusciti a creare quelle condizioni necessarie per un accordo, ma siamo anche convinti che per raggiungere un accordo è necessario che due volontà perseguano lo stesso obiettivo, cosa che in questa trattativa non abbiamo mai percepito”.