Sara Minciaroni
Denuncia di essere stata stuprata a 21 anni da un militare. E' l'inquietante episodio raccontato da una giovane donna, originaria di un paese dell'Est ma attualmente residente a Perugia, agli agenti della polizia. Una vicenda scabrosa, di quelle che non ammettono pregiudizi e che anzi necessitano di indagini approfondite. Anche perchè, secondo la testimonianza della giovanissima, a compiere lo stupro sarebbero stati due carabinieri, o meglio uno dei due, visto che l'altro sarebbe rimasto nell'auto di servizio. Agli inquirenti la giovane donna ha fornito la propria versione aggiungendo di svolgere la professione di prostituta per potersi mantenere. Data la gravità delle accuse sono state avviate indagini blindate e gli investigatori hanno fatto già sapere che non rilasceranno alcuna dichiarazione almeno fino a quanto non si sarà svolto l'incidente probatorio.
I fatti – Tutto sarebbe accaduto pochi giorni fa, nella notte tra il 12 ed il 13 marzo, alle porte del capoluogo di regione. La ragazza parla poco l’italiano; sconvolta, nel cuore della notte, chiama alcuni amici, racconta loro di essere stata violentata da un militare. Chi riceve la telefonata la incoraggia ad andare a denunciare il fatto in polizia e chiama un avvocato di fiducia che raggiunge la presunta vittima negli uffici della questura.
La denuncia – La ragazza a questo punto fornisce la propria versione dei fatti: “Mi stavo prostituendo lungo la strada Trasimeno Ovest quando una macchina dei carabinieri ha rallentato e mi ha guardato, poi ha proseguito. Nel frattempo si è fermato un cliente e mi sono appartata con lui nel posto dove vado sempre. Quando è terminato il rapporto con il cliente è arrivata la macchina dei carabinieri. Uno è sceso, l’altro è rimasto in macchina. Ha chiesto i documenti sia a me che all’uomo che era con me. Poi ha mandato via il cliente.” E inizia il racconto della presunta violenza: “Ha iniziato a toccarmi, nelle parti intime, io gli ho detto di non farlo, ma lui mi ha detto che mi avrebbe portato in caserma”.
Era intimorita – Così il legale della ragazza ha commentato l'episodio a Tuttoggi.info: “E’ chiaro il rapporto di timore che una ragazza che non parla bene l’italiano e che forse non è nemmeno consapevole del fatto che la prostituzione non sia considerato un reato possa nutrire nei confronti delle forze dell’ordine. In base a quanto dichiarato dalla mia assistita siamo di fronte ad un fatto gravissimo”.
Il dramma – “Mi ha messo una mano sulla testa, spingendomi ad un rapporto orale. Poi ha detto che voleva di più. Mi ha girato, e mi ha penetrato senza indossare un preservativo. L’altro è rimasto in macchina e ha spento i fari. Quando ha finito se ne sono andati. Io ho iniziato a camminare, ho telefonato a degli amici. Mi sono diretta verso la questura poi mi hanno raggiunto in macchina e mi hanno accompagnato”. E’ questo il racconto della ragazza nella denuncia presentata agli agenti. Il magistrato di turno, il pm. Massimo Casucci, ha subito disposto gli accertamenti clinici sulla ragazza, richiesta accolta dal gip Alberto Avenoso.
Le analisi genetiche – La donna la notte stessa è stata accompagnata in ospedale ed è stata sottoposta al protocollo clinico previsto per i casi di violenza sessuale: analisi del sangue, tamponi vaginali e sequestro degli indumenti intimi. Dentro gli slip la giovane indossava un assorbente intimo, che potrebbe aver trattenuto tracce dello sperma del presunto stupratore. Le analisi del Dna saranno compiute sui tamponi e i risultati sono attesi già per le prossime ore. Il Dna dello sperma raccolto sarà poi confrontato con quello dei militari che, secondo i turni di servizio, risultavano presenti in zona nel giorno e nell’ora indicati dalla ragazza.
Le indagini – Gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo sulle indagini che sono ancora nella loro fase preliminare. Trapela comunque che i due militari coinvolti nell’inchiesta non sono stati sospesi dal servizio e che da parte loro c’è stata una immediata disponibilità a collaborare nelle indagini, in quanto si sarebbero dichiarati estranei alla vicenda. Nei prossimi giorni si terrà anche l’incidente probatorio davanti al Gip. In quella sede, oltre a “congelare” la versione fornita dalla donna, potrebbe avvenire anche un incontro di “riconoscimento” tra la presunta vittima e i due militari.
Il particolare – Nella sua denuncia la donna ha fornito anche una sommaria descrizione dell’uomo che l’avrebbe violentata con un particolare in più: “portava la fede nuziale”, ha dichiarato agli agenti che hanno raccolto la denuncia.
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