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Perugia, spesa comunale al vaglio / Riqualificazione dei servizi

Si chiama “Benvenuti nella Perugia che chiede il giusto e spende dove serve” ed è datata al 30 luglio scorso: è la nuova invenzione della giunta del Sindaco Romizi per il suo mandato 2014/2019. Una “fase storica”, per come la definisce la stessa delibera, che sancisce dunque la “costituzione della Commissione per la revisione della spesa comunale”. Le polemiche erano state tante a riguardo, in particolare da parte del M5S che aveva denunciato per voce del capogruppo Cristina Rosetti, già candidata a sindaco, di aver appreso del “buco” di bilancio da circa 10 milioni di euro, “tale da condurre la Giunta a ridurre le convenzioni in essere e, quindi, si presume, i servizi ai cittadini, del 20%“. Allo stesso tempo Rosetti aveva anche affermato: “troviamo gravissimo che una tale decisione sia stata presa in forma unilaterale dalla Giunta, senza alcun tipo di comunicazione in merito al Consiglio comunale“. La notizia è poi parzialmente cambiata, con il buco di bilancio che si sarebbe assottigliato a 3.5 milioni. Come già anticipato, le verifiche della Commissione saranno orientate a valutare le riduzioni di spesa possibili, “anche in quadro di riqualificazione di funzioni e di servizi resi ai cittadini“.

La risposta di Calabrese – Ma l’assessore ai lavori pubblici, alle infrastrutture e per Perugia digitale, Francesco Calabrese, rilancia con una sua nota, provando a fare chiarezza sulla materia.”Oggi parte un percorso di approfondimento su come funziona la spesa comunale – dice l’assessore Calabrese –  per una sua conoscenza puntuale e complessiva che, secondo me, nessuno conosce veramente, nè dentro, nè fuori Palazzo dei Priori. Quanto osservato queste settimane sulla costruzione del bilancio di previsione 2014 ce lo rende chiarissimo. Gli stessi uffici, che ne sanno più di tutti, perché alla fine sono loro che spendono, conoscono solo la frazione di loro competenza. Che tendono comprensibilmente ad alimentare per migliorare le loro attività. Ed i centri di spesa sono almeno 30, ma, andando oltre, possono arrivare a 100 e più. I relativi assessori, da sempre e così noi appena arrivati, inseguono cifre ancora per loro frazioni, che più di tanto non riescono a dire. Che, infine ed in parte, arriveranno al Consiglio (dove pure si esercita la primaria sovranità popolare per le attività fondamentali) che ne saprà meno di tutti. Per queste trasparenti ragioni, ma senza alcuna volontà denigratoria nei confronti di chi ci ha preceduti, ne’ sovrapponendoci alle tipiche attività consiliari che, ovviamente, si svolgeranno con tutto l’impegno che i Consiglieri riterranno, abbiamo deciso di farci carico fino in fondo delle responsabilità che ci hanno affidato i cittadini. Non intendiamo rimanere in balia di meccanismi di spesa che paiono totalmente fuori controllo, bastino i dati pubblicati proprio questi giorni dal Ministero dell’Economia con i costi standard della banca dati “Open Civitas”, che pongono il nostro Comune al vertice della peggiore classifica italiana sulla spesa (il titolo del Corriere della Sera “Perugia la più spendacciona”). Vogliamo conoscere con precisione e con visione complessiva come vengono attualmente impiegati i circa 190 milioni annui di spesa corrente. Con un percorso senz’altro impegnativo e complesso, da condividere in maniera trasparente e partecipata con la città, che ci potrà anche fornire le sue indicazioni. Molte di utili ne sono arrivate già questi giorni. Da costruire insieme mettendo intorno allo stesso tavolo le tre fondamentali funzioni comunali, Giunta, Consiglio, Uffici, per comporre un mosaico ormai essenziale per l’esistenza stessa dell’Istituzione comunale. Ormai ai livelli massimi di tutte le tasse e tariffe (mentre i trasferimenti statali continueranno a diminuire), se saltano i conti comunali, altro che spending review, qualsiasi procedura di legge sarebbe il colpo di grazia per la nostra Comunità. Conoscere per deliberare, vogliamo solo questo. Poi finalmente la politica che ci potrà distinguere, quella vera che potrà confrontarsi nel merito di scelte finalmente consapevoli per tutti. Noi vogliamo conoscere e governare la spesa per ridurla in misura significativa già con il 2015, con il dichiarato obiettivo di ridurre tasse e tariffe e liberare risorse per tornare ad investire sullo sviluppo, economia e lavoro. Nel programma del Sindaco Romizi ci sono scelte strategiche e progetti precisi in questa direzione. Chi si sottrae al percorso di comune conoscenza che stiamo loro offrendo (credo unici in Italia, dove le revisioni della spesa pubblica di solito le si fanno nel chiuso di poche stanze), si condanna per i prossimi 5 anni alle solite chiacchiere sul nulla che hanno affondato la credibilità della politica tutta degli ultimi 20 anni. Il calendario delle sedute e’ già fissato, le porte saranno sempre spalancate. Ci pensino su”.

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