Alessia Chiriatti
C'era una volta una targa… e ora non c'è più. Il mistero sta in quelli di Via dei Cartolari, nel centro storico perugino, dove a dicembre scorso i ragazzi dell'Associazione di Fiorivano Le Viole avevano posto una targa intitolata a Paolo Vinti, personaggio importante per la comunità del capoluogo umbro scomparso il 28 novembre 2010. “Nessun messaggio politico”, come hanno voluto sottolineare a Tuttoggi.info dall'Associazione, ma solo un riconoscimento dell'autorità, per il cuore pulsante della città e per la via stessa, del “leggendario compagno”. I ragazzi di Via della Viola sono famosi nel centro perugino per aver provato, con successo, a rivitalizzare una delle zone storicamente più vive di Perugia, grazie a mercatini, iniziative, manifestazioni, ma anche semplicemente riappropriandosi degli spazi ormai abbandonati, che per molti erano diventati l'emblema della tenaglia del degrado. Eppure l'installazione sembra non essere stata gradita: qualcuno, che sul biglietto della “rivendicazione” si è firmato come “i residenti che ripudiano qualsiasi omologazione”, ha deciso di togliere, lo scorso 1 gennaio, proprio la targa a Paolo Vinti, lasciando intatto il quadro che ritrae il giornalista fratello dell'assessore regionale Stefano. Immediata anche la polemica su Facebook, con messaggi di solidarietà rivolti all'iniziativa di Fiorivano Le Viole: qualcuno ha anche sottolineato che “Sará qualcuno che, non riuscendo ad integrarsi nella vita, non sopporta chi ci prova con pazienza e coraggio…”. Un gesto dunque che probabilmente non aveva comunque l'intenzione di stigmatizzare proprio la figura di Paolo. Al nostro arrivo sul “luogo del delitto”, alcuni residenti alla fine hanno tirato via lo stesso foglietto.
Le parole della Presidente – “Mio fratello tutte le sere usciva da casa e andava a declamare le sue poesie nei locali, dagli amici del quartiere tra Via della Viola e Via dei Cartolari. Ha contribuito alla vita di quelle strade, ne è stato elemento di vivacità, anche se non ci ha mai abitato. Quando abbiamo saputo della targa “Largo Paolo Vinti”, ne siamo stati felici e ne abbiamo profondamente apprezzato il gesto, come attestazione di merito e di affetto”. Con queste poche parole Barbara Vinti, sorella di Paolo e presidente dell'omonima associazione è riuscita a rendere la dimensione del rapporto che legava suo fratello a quello che è stato e si sta riconfermando come uno dei borghi più vissuti e partecipati del centro storico di Perugia. Nel commentare l'accaduto la Vinti afferma: “La rimozione della targa e le parole con le quali è stata sostituita (a firma di “residenti che rifiutano l'ideologia e l'omologazione” ndr) mi fanno capire che il messaggio non era diretto a mio fratello. Chiunque lo abbia conosciuto sa che era tutto fuorché “omologato” e del tutto al di fuori da questo tipo di antagonismi. Quindi non considero questa esternazione come uno sgarbo diretto a mio fratello o all'associazione. Piuttosto, lo posso interpretare come una forma di protesta verso un rinnovato modo di vivere le vie di questa parte di centro storico. Per la cronaca, il Comune di Perugia ha già dato avvio alla lunga procedura burocratica per intitolare “ufficilmente” una via della nostra città a Paolo Vinti”.
Leggi anche:
Riproduzione riservata
Con la collaborazione di Cip
Foto Facebook e Andrea Fioravanti