Sospeso per 90 giorni il conferimento dei rifiuti alla Agri Flor di Villa Pitignano dopo reiterate inottemperanze all’Aia. E’ quanto emerso durante la riunione della Terza commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, presieduta da Attilio Solinas.
La commissione ha infatti ascoltato i tecnici della Regione Umbria e del Comune di Perugia per un aggiornamento sulla vicenda della società Agri Flor, al centro anche di un’inchiesta penale che un anno fa aveva visto l’invio di 7 avvisi di garanzia (2 dei quali ad altrettanti dipendenti del Comune di Perugia).
Dalla riunione è emerso che la Regione ha sospeso il conferimento di rifiuti in azienda per 90 giorni e che pochi giorni fa Agri Flor ha presentato un progetto di rifacimento degli impianti per adeguarsi alle ‘migliori tecniche disponibili’, che è ora all’esame degli uffici.
Introducendo i lavori, Solinas ha sottolineato come il tema sia stato sollevato dai consiglieri Silvano Rometti (SeR) e Carla Casciari (Pd), che a loro volta hanno ricordato le proteste dei cittadini di Villa Pitignano per i notevoli disagi, soprattutto di natura odorigena, provenienti dagli impianti di Agri Flor per la lavorazione dei rifiuti, e hanno chiesto di fare il punto della situazione per capire le possibili soluzioni al problema.
I dirigenti regionali, Andrea Monsignori e Paolo Grigioni, hanno spiegato che “il 13 novembre la Regione ha sospeso l’autorizzazione al conferimento dei rifiuti nell’azienda Agri Flor per 90 giorni, in conseguenza alle reiterate inottemperanze delle prescrizioni autorizzative imposte dall’Autorizzazione integrata ambientale (Aia). La Regione ha anche richiesto all’azienda di presentare un progetto di adeguamento alle migliori tecniche di settore a disposizione. Agri Flor 2 giorni fa ha presentato un progetto di completo rifacimento degli impianti con la previsione di nuovi importanti volumi che modificano il loro ciclo produttivo. Stiamo esaminando il progetto che, comunque, sembra soddisfare i criteri delle migliori tecniche disponibili. Il progetto comporta una variante del piano regolatore generale del Comune di Perugia. Siamo in fase istruttoria e stiamo ancora verificando, ma essendoci modifiche consistenti non escludiamo che questo progetto debba essere assoggettato alla Valutazione di impatto ambientale, perché produce nuovi e ulteriori impatti sull’ambiente. Il progetto sembra andare verso un miglioramento delle emissioni odorigene, ma con un maggiore volume urbanistico dell’impianto. Se queste impressioni fossero confermate dall’istruttoria, noi avvieremo un procedimento per concludere la procedura sanzionatoria in corso. Poi, nell’eventualità che venga approvato, convocheremo una conferenza dei servizi nella quale il Comune di Perugia sarà chiamato ad esprimere un parere”.
I dirigenti del Comune di Perugia, Enrico Antinoro, Vincenzo Piro e Sergio Asfalti, hanno ricordato la “complessità della situazione, che va avanti da decenni. Nel 2015 Agri Flor ha presentato una Scia per modificare alcune situazioni, ma l’Amministrazione ha riscontrato una serie di non conformità urbanistiche non sanabili con la Scia. La nostra conseguente ordinanza di abbattimento delle opere abusive è stata impugnata dall’azienda davanti al Tar, che ad agosto ha decretato la legittimità degli atti comunali. Il Comune, inoltre, ha emesso tre ordinanze sul piano ambientale per mettere in sicurezza la vivibilità dei cittadini, rispetto alle quali ci sono altrettanti ricorsi pendenti al Tar. Per il Comune di Perugia, quindi, non c’è solo la vicenda dei miglioramenti tecnici, ma ci sono da valutare anche le vicende urbanistiche ed ambientali. Ricordiamo comunque che l’approvazione del progetto attraverso l’Aia costituisce una variante automatica al Prg e che noi non siamo titolati ad esprimere un orientamento in merito, perché la volontà del Comune ad aderire ad una variante del Prg è una competenza del Consiglio comunale”.
Dagli interventi dei consiglieri regionali Sergio De Vincenzi (Rp), Andrea Liberati (M5S), Claudio Ricci (Rp), Marco Vinicio Guasticchi (Pd), Silvano Rometti (SeR), Carla Casciari (Pd) e Maria Grazia Carbonari (M5S) è emersa la richiesta di valutare l’ipotesi della delocalizzazione dell’azienda e la volontà di continuare a seguire la vicenda.