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Perugia, sequestrati alimenti mal conservati / “Diffidato” commerciante

Tutto ha avuto inizio da una segnalazione pervenuta alla Centrale Operativa Regionale del Corpo Forestale dello Stato mediante il numero verde 1515. Sottufficiali ed Agenti del Comando Stazione di Perugia hanno così effettuato un controllo in un esercizio commerciale di prodotti alimentari del capoluogo.

Il punto vendita, pur essendo in regola con le autorizzazioni richieste dalla normativa regionale, nazionale e comunitaria, per l’immissione al consumo mediante vendita al dettaglio di prodotti alimentari, al momento del controllo in materia di igiene e sicurezza, rintracciabilità, etichettatura presentazione e pubblicità degli alimenti è risultato non conforme a vari requisiti imposti dalle normative vigenti in materia.

I prodotti non in regola. In particolare, gli uomini del C.F.S., al fine di prevenire potenziali conseguenze dannose per la salute degli ignari consumatori, hanno ritenuto necessario porre sotto sequestro varie derrate di alimenti tra le quali: latticini e salumi insaccati, per i quali, dovendo essere conservati a temperatura controllata, non era stata garantita la continuità della catena del freddo; due partite di vino, per le quali, pur essendo stato possibile rintracciare il fornitore, erano state poste in vendita, ed in parte già immesse al consumo, in bottiglie in PET da 1000 ml. prive di etichettatura recante le informazioni da fornire obbligatoriamente al consumatore.

La diffida. L’esercente, inadempiente anche riguardo alla prescritta indicazione di origine di alcuni prodotti orticoli freschi venduti sfusi, ha invece per tale violazione usufruito, in luogo di un’ulteriore pesante sanzione, del beneficio della DIFFIDA, istituito dal recente Decreto c.d. “competitività” convertito con modifiche in legge lo scorso mese di agosto.

Sanabile. Il personale del C.F.S., consapevole del protrarsi della difficile congiuntura economica, ma per questo non meno attento alla tutela della salute dei cittadini, ha infatti classificato “sanabile” quest’ultima violazione, impartendo tuttavia al contempo al commerciante precise prescrizioni volte ad eliminare le conseguenze dannose o pericolose della violazione.