Cercheremo di mettere a proprio agio il nuovo allenatore Roberto Breda e di creare le migliori condizioni per fargli svolgere il proprio lavoro ed ottenere il massimo dalla squadra.
Con queste parole il direttore sportivo Roberto Goretti ha dato inizio alla presentazione ufficiale del nuovo allenatore del Perugia Roberto Breda, che ha sottoscritto un contratto con i Grifoni fino a giugno 2018. A coadiuvarlo ci saranno il vice allenatore Carlo Ricchetti ed il collaboratore Donatello Matarangolo.
“Questa squadra – ha esordito il mister in sala stampa dopo due giorni di allenamento – ha avuto una grossa metamorfosi, da straripante nelle prime giornate a insicura e poco squadra nelle successive, fino alla partita contro il Cesena dove mi ha fatto quasi pena. Ho trovato uno stato d’animo di difficoltà ma ricettivo. C’è voglia di venire fuori da questa situazione, sta a me trovare soluzioni e dare risposte ai ragazzi“.
Le parole d’ordine sono: “Niente alibi, nessuna scusa, essere concreti e ed essere squadra. Nel calcio conta la componente tecnica ma anche quella comportamentale: i contrasti vanno vinti, non basta la qualità dei singoli“.
Questa piazza io l’ho vissuta da avversario ma c’è stata sempre grande ammirazione e sono contento di allenarla. Mi rendo conto che non ho un grande pedigree, ma a me non interessa quello che pensa la gente adesso, ma quello che penserà a giugno. Solo con i punti posso conquistarmi la fiducia dei tifosi. Ho accettato questo tipo di sfida per l’ambiente di lavoro e il gruppo, entrambi di qualità
Riguardo al suo esordio di domani a Cremona, dove mancheranno gli squalificati Volta, Monaco e Colombatto, il mister ha detto che “l’unico obiettivo è restare concentrati sulla partita. Non sempre vince chi è più bravo ma bisogna essere squadra e avere un’anima“.
Sul modulo: “Ho provato diverse soluzioni, per le caratteristiche di questo gruppo si può adottare tutti i moduli, bisogna solo trovare il vestito giusto“. Sui tifosi: “Quello di Perugia è un ambiente che vive il calcio alla vecchia maniera come Bari e Salernitana. C’è passione. A me non piace chiamare a raccolta il tifoso, è la squadra che deve invogliare la gente. Noi tutti dobbiamo essere al servizio di questa fede“.
