Avviato nel 2024, prosegue il progetto della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve “Semi di Carità”, finanziato dall’8xMille, finalizzato a promuovere sul territorio i valori, i principi e le pratiche generative della “Giustizia Riparativa” e della “Giustizia di Comunità”. Tra gli interventi già avviati, i percorsi di accompagnamento all’inclusione sociale e lavorativa per persone detenute, city farm e laboratori di ecologia integrale per studenti di scuole dell’infanzia, primarie e del catechismo, di sensibilizzazione della comunità scolastica sulla “Giustizia Riparativa” e campagna di advocacy su “Giustizia Riparativa” e “Giustizia di Comunità”.
Quartieri Riparativi. La nuova fase del progetto, “Quartieri Riparativi”, che inizierà tra il 25 e il 29 settembre, riguarda due quartieri sensibili di Perugia, come spiega il dott. Alfonso Dragone, responsabile dell’Area Progetti di Caritas diocesana. «Innanzitutto si tratta della promozione della “Giustizia Riparativa” sul territorio, nel suo approccio comunitario, oltre l’applicazione in ambito penale previsto dalla riforma “Cartabia”. Abbiamo lavorato alla realizzazione di un ‘progetto pilota’ nei quartieri di Fontivegge e Monteluce così da promuovere e favorire la gestione e la prevenzione di conflitti e rafforzare il loro tessuto sociale, attraverso un approccio riparativo mediante i valori, i principi e le pratiche della stessa “Giustizia Riparativa”». I “Quartieri Riparativi”, precisa il responsabile Caritas, «sono un percorso di ascolto, dialogo e trasformazione partecipato, nato per costruire comunità più inclusive, solidali e consapevoli con il coinvolgimento di cittadini, istituzioni, associazioni, realtà commerciali…».
Calendario degli incontri. È stato redatto il programma degli incontri di “implementazione” con le comunità, in presenza, aperti a tutti i cittadini interessati, incontri che avranno inizio, per il quartiere di Fontivegge, giovedì 25 settembre, alle ore 18, presso il Polo formativo Confcommercio (5° piano), in via Fontivegge 55, proseguendo con il seguente calendario: 2, 9, 16, 23, 30 ottobre e 7 novembre; per il quartiere di Monteluce, lunedì 29 settembre, alle ore 18, presso le Aule ADISU, in via del Giochetto (retro dello Studentato), con il seguente calendario: 6, 13, 20, 24 ottobre e 3, 10 novembre.
Obiettivi del progetto. Questi incontri saranno sviluppati con il supporto di professionisti esperti e il coinvolgimento attivo dei diversi partners con un lavoro di mappatura dei bisogni della comunità. Gli obiettivi del progetto sono essenzialmente quattro: 1) Percorsi di inclusione sociale e lavorativa per persone detenute e/o ex detenute; 2) Sensibilizzazione rispetto ai valori e alle pratiche di “Giustizia Ripativa”; 3) Coinvolgimento attivo dell’intera comunità scolastica sulla “Giustizia Riparativa”; 4) Coinvolgimento della comunità nei processi di mitigazione dei conflitti e sviluppo della coesione sociale. Tra gli obiettivi per il futuro: lo sviluppo di una comunità; il tavolo di coordinamento locale sulla “Giustizia Riparativa”; la realizzazione di percorsi sperimentali nei quartieri di Monteluce e Fontivegge; il percorso sperimentale con l’ITTS “A. Volta”.
«La partecipazione ampia e rappresentativa dei cittadini e delle varie realtà presenti sui territori è fondamentale – sostiene Alfonso Dragone –. Gli incontri si svolgeranno mediante l’utilizzo dei “circle”, spazi di dialogo strutturato in cui le persone si riuniscono in cerchio per affrontare un conflitto, una ferita sociale o un problema collettivo. Si basano su valori come rispetto, ascolto, responsabilità e cura reciproca».
Il commento del direttore Caritas. Il direttore della Caritas diocesana don Marco Briziarelli, nel presentare l’iniziativa “Quartieri Riparativi”, parla di “Giustizia Riparativa” come «paradigma innovativo per il nostro territorio, capace di attivare percorsi di comunità e di rigenerazione sociale nei quartieri in cui prende forma questo progetto pilota. Questa iniziativa è resa possibile grazie a una rete straordinaria di partner che credono nella forza del dialogo e della responsabilità condivisa. A loro va il nostro più sentito ringraziamento. Un pensiero di apprezzamento va anche alle istituzioni regionali, che con attenzione e sensibilità, stanno seguendo con interesse questo cammino condiviso».
I partners del progetto. Nutrito è l’elenco dei partners: Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione – FISSUF dell’Università degli Studi, Fondazione Valter Baldaccini, UDEPE, USSM, Comune di Perugia, USL Umbria 1, Casa Circondariale, Edizione Frate Indovino, Borgorete Soc. Coop. Soc., Caritas parrocchiali di Monteluce, Oasi Sant’Antonio da Padova, San Faustino, San Barnaba, San Raffaele e Santa Maria in Case Bruciate, Istituto Tecnico Tecnologico Statale ITTS “A. Volta”, Istituto Omnicomprensivo Salvatorelli Moneta di Marsciano, Istituto Omnicomprensivo Rosselli Rasetti di Castiglione del Lago, Pastorale Sociale e del Lavoro, Ordine degli Avvocati, U.N.I.T.A.L.S.I. – Sezione Umbria, Caritas Ambrosiana–Lecco, Caritas diocesana di Tempio-Ampurias, Laboratorio Team delle pratiche di Giustizia Riparava del Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali dell’Università di Sassari.