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Diocesi Perugia, pranzo di Natale a “Villa Sacro Cuore” per 150 commensali

E’ stata una festa dalle diverse nazionalità, culture e fedi religiose, quella del Pranzo di Natale a “Villa Sacro Cuore”, la struttura ricettiva diocesana di Perugia, che il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti ha offerto a 150 persone ospitate nel corso dell’anno nelle opere segno della Caritas e in altre realtà socio-caritative ecclesiali e a quanti vi operano anche come volontari. Non solo commensali italiani, ma anche dall’Albania, Algeria, Argentina, Bolivia, Camerun, Congo, Costa d’Avorio, Kosovo, Marocco, Nigeria, Pakistan, Palestina, Polonia, Romania, Tunisia e Uganda.

«Gesù è venuto al mondo per amare tutti i popoli e perché noi da lui impariamo ad amarci come fratelli – ha commentato il cardinale Bassetti nel dare il benvenuto ai suoi ospiti –. E’ con questo spirito che vogliamo condividere questo pasto. Buon pranzo, come dice papa Francesco, e buon Natale a tutti, anzi, un Natale buono, dove noi possiamo seminare tanti semi di bontà, di amore, di giustizia, di riconciliazione, di pace. Il Natale è come un campo dove noi possiamo seminare tutte le cose buone che nascono da un cuore riconciliato». Durante il pranzo il cardinale si è intrattenuto con gli ospiti raggiungendoli nei vari tavoli imbanditi a festa dal personale di “Villa Sacro Cuore”, per conoscerli tutti, perché, come ha detto, «non siamo qui anonimi, ci vogliamo conoscere guardandoci negli occhi, siamo tutti fratelli e sorelle che il Signore ha voluto che ci incontrassimo in questo giorno di gioia e voi siete per me un grande dono di Natale».

Tra gli ospiti anche due signore perugine, che avrebbero trascorso il giorno di Natale a casa da sole. La loro storia di vita testimonia quanto oggi più che mai la solitudine è una “povertà emergente”. Anche loro, come altri ospiti, hanno trascorso serenamente questo giorno di festa facendo nuove conoscenze che arricchiscono interiormente, colpite dall’essersi trovate a pranzo con persone provenienti da quattro continenti.

Di «atmosfera molto bella» ha parlato Farhat, giovane profugo pakistano ospite, insieme ad altri 24 connazionali, della Caritas diocesana nella canonica di San Giovanni del Prugneto, che è un po’ il loro “portavoce”. «Io e i miei amici siamo molto contenti di vivere questo giorno di festa, soprattutto di vedere tante persone di diverse nazioni che stanno insieme. E’ un bel segno di amicizia, che ci dà speranza. Sono tutti molto gentili e un sentito ringraziamento va agli organizzatori e al cardinale che ci ha invitato a vivere insieme il Natale, questa importante festa cristiana che trasmette pace».

Anche Izzat Salameh, giovane palestinese della Pastorale diocesana universitaria, ha parlato di pace nel ricordare che questo è per lui il secondo Natale vissuto in Italia. E’ a Perugia con altri studenti palestinesi ed anche se il loro Natale è un po’ diverso, perché «noi veniamo dalla terra dove è nato Gesù – ha commentato Izzat –, in questo giorno vediamo qui tanto amore. Proveniamo da Paesi diversi, ma viviamo tutti la stessa parola e lo stesso linguaggio dell’amore. E’ veramente bello stare qui, mi sento a casa. Gesù è nato a Betlemme, però nasce ogni giorno nel cuore di tutti, come abbiamo visto oggi a Perugia, in Italia e in Palestina. E’ lo stesso da per tutto quando ci sono l’amore e la pace».

Insieme al cardinale Bassetti, tra i commensali, c’erano mons. Fausto Sciurpa, arciprete della cattedrale di San Lorenzo e direttore dell’Ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, don Riccardo Pascolini, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale Universitaria, don Simone Sorbaioli, canonico della cattedrale di San Lorenzo, parroco di Sant’Egidio-Lidarno, responsabile dell’Anno propedeutico del Seminario regionale di Assisi, Daniela Monni, direttrice della Caritas diocesana, Stella Cerasa, responsabile Caritas per l’accoglienza dei migranti richiedenti asilo politico, il prof. Fausto Santeusanio, dell’Associazione “Alla Querce di Mamre” fondata dal servo di Dio Vittorio Trancanelli insieme alla moglie Rosalia Sabatini per l’accoglienza di persone in particolari difficoltà, le Figlie della Carità, le religiose che gestiscono la “Casa San Vincenzo” per donne e madri con bambini, le suore Paoline, che da anni condividono il giorno di Natale con gli ospiti della Caritas, e diversi operatori e volontari del “Villaggio della Carità” in Perugia.