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Perugia, nasce il master in “Progettazione, gestione e coordinamento dell'Oratorio”. E scoppia la polemica.

Cresce di ora in ora la polemica legata all'Istituzione all'interno dell'ateneo perugino di un corso di perfezionamento post lauream in “Progettazione, gestione e coordinamento dell'Oratorio”. Diversi giorni fa i Senatori radicali Poretti e Perduca hanno prodotto un'interrogazione parlamentare, chiedendo espressamente quali siano gli oneri per lo Stato e quali le materie di insegnamento previste, ed evidenziando come tali professionalità avrebbero come unico scopo la valorizzazione di esperienze di vita in conformità con i dettami della chiesa cattolica, piuttosto che l'introduzione giovani nel mondo del lavoro.
Le critiche dei radicali non sono rimaste inascoltate ed infatti è giunta subito la nota del capogruppo umbro del' Udc Cozzari che ha riaffermato il valore sociale degli Oratori in Italia che – sempre a detta di Cozzari – fanno risparmiare a Comuni, Province, e Regioni, surrogando alle carenze o alle inefficienze di uno Stato sempre più in affanno dinnanzi alle nuove emergenze sociali. Il capogruppo poi non ha dimenticato di ricordare che “il corso sarà finanziato a completo carico della CEU e dell'ANSPI e sarà concesso in base alla Legge 341/90 e ai D.M. 509/99 e 270/2004 che trattano la materia di collaborazioni esterne riguardo all'attivazione di corsi di formazione con soggetti pubblici o privati”.
A chiudere il cerchio il commento dei giovani dell'Italia dei Valori Umbria , che già in altre testate avevano manifestato la propria contrarietà nei confronti del master di cui stiamo parlando. Le parole di Cozzari vengono definite “Gravi e surreali” da Minelli (Giovani Idv) . “I pregiudizi di natura confessionale che caratterizzano l’Unione di Centro, portano i suoi esponenti a sostenere tesi risibili, come quelle secondo cui gli oratori adeguatamente finanziati sono un veicolo di aumento a dismisura dell'occupazione e i responsabili di tali strutture possono essere paragonati a dei veri e propri manager. Questi mujaheddin nostrani –proseguono i ragazzi dell’IdV- mentre avanzano argomenti prive di ogni lucidità fingono di non cogliere la vera essenza della questione. Nessuno intende svilire l'importanza sociale di queste organizzazioni, né tanto meno intende porre limiti alla libertà religiosa. D'altro canto ribadiamo che la decisione di tenere all'interno dell'università pubblica un corso la cui dichiarata finalità è quella di creare un percorso di vita in conformità con i dettami della Chiesa si pone in aperto conflitto con la natura laica delle nostre istituzioni. Se questa deve essere la modalità con cui il nostro Ateneo si apre ad enti privati non possiamo che esprimere la nostra ferma contrarietà a tali partnership. Speriamo vivamente- concludono i giovani dell’Italia dei Valori- che il Partito Democratico, a livello locale e nazionale, prenda definitivamente le distanze dall’Unione di Centro, una formazione intrinsecamente ostile alla cultura progressista e liberale”.

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