Un’aggressione di violenza inaudita quella che si è verificata ieri sera, intorno alle 20.00, nei pressi della stazione ferroviaria di Fontivegge a Perugia. Una coppia di fratelli ha massacrato di botte e sfregiato con un taglierino moglie e marito che si trovavano a transitare a piedi nella zona di Piazza Vittorio Veneto.
Dopo aver raccolto immediatamente le testimonianze di coloro che avevano assistito alla scena e campionato gli indizi presenti sul luogo del pestaggio, gli agenti della Polizia di Stato sono riusciti a catturare subito uno dei due fratelli responsabili dell’aggressione. Dopo pochi minuti, sono risaliti anche all’atro uomo, che nel frattempo si sarebbe procurato da solo alcuni tagli al viso per simulare una rissa e sviare le indagini degli inquirenti. Secondo quanto ricostruito dagli agenti, grazie alle testimonianze di alcuni operai, che si trovavano in loco e che avevano assistito a tutta la scena, i poliziotti avrebbero smascherato la messa in scena dell’uomo e lo hanno tratto in arresto. Entrambi sono accusati di tentato omicidio nei confronti dell’uomo aggredito e di lesioni personali aggravati nei confronti della moglie, una perugina classe 1974.
Secondo quanto ricostruito dagli agenti, sembra che tra i due fratelli e l’aggredito, anche lui cittadino tunisino, ci fosse un astio pregresso, e che la violenta lite sia scaturita da alcune parole pronunciate in arabo nei confronti della moglie della vittima dell’aggressione. Dalle parole si è presto passati ai fatti; la coppia di fratelli avrebbe colpito il connazionale alla testa con una bottiglia di birra, facendolo cadere a terra in stato di semi incoscienza. A quel punto si sarebbero accaniti sull’indifeso con un taglierino, con il quale avrebbero sfregiato l’uomo a terra in più parti del corpo, mentre continuava il pestaggio a suon di calci.
La moglie, vedendo il marito in pericolo di vita, ha provato a prenderne le difese, ma i due non hanno avuto pietà neanche della perugina, anche lei sfregiata e presa a calci.
Soltanto l’arrivo della Polizia di Stato ha evitato il peggio. All’arrivo degli agenti i due fratelli hanno iniziato a inveire contro di loro “Che volete? Tanto non ci fate nulla”. Visto l’imponente fisico dei due, ci sono voluti ben 8 agenti di Polizia per riuscire a resistere al loro tentativo di aggressione, ma alla fine sono stati fermati e ammanettati.
Nel frattempo i due feriti sono stati trasferiti al Pronto Soccorso; l’uomo è stato sottoposto a un delicatissimo intervento chirurgico per i tagli ricevuti e le fratture riportate in più parti del corpo, ma le sue condizioni, apparse in un primo momento disperate, sono andate migliorando dopo le cure dei sanitari che hanno stabilito una prognosi di 40 giorni. Anche la donna è stata curata per le numerose ferite e lesioni riportate, per lei la prognosi è di 30 giorni.
Al Pronto Soccorso, anche quello dei fratelli che si era sfregiato il volto per depistare le indagini; per lui la prognosi è di 15 giorni.
Accompagnati in questura, dalla banca dati di Polizia, è emerso che i due fossero già gravati da precedenti per reati inerenti allo spaccio di droga, reati contro il patrimonio e la persona.
Nei loro confronti sono state formulate ipotesi di reato per tentato omicidio, per la condotta avuta nei confronti dell’uomo, e lesioni personali aggravate, per la condotta mantenuta nei confronti della donna, alle quali si aggiunge una denuncia per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
I due fratelli sono stati associati al carcere di Capanne, a disposizione del Pm, Giuseppe Petrazzini.
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