È nata da meno di 8 mesi ma è cresciuta in fretta, arrivando a camminare su solide gambe, a ideare e portare avanti progetti molto partecipati e di grande interesse e a farsi conoscere ben oltre i confini di Perugia e dell’Umbria.
Stiamo parlando dell’associazione Coraggio, fondata a febbraio da un gruppo di familiari di persone affette da disturbi del comportamento alimentare con l’intento di sconfiggere, o quantomeno alleviare, “il dolore, l’incertezza, la solitudine, il sentirsi non compresi, la grande paura” di chi si trova ad affrontare una realtà difficile.
“Il disturbo del comportamento alimentare – si legge nella presentazione dell’associazione – sta mettendo a dura prova sempre più persone, sempre più giovani. È una malattia che, spesso, porta con sé o copre disturbi psichiatrici. Ad un certo punto della vita dei nostri cari compare dirompente, devastante. La sua durata è un’incognita. Porta all’isolamento di chi la combatte e, spesso, della sua famiglia. Le cure non hanno esiti certi: le variabili sono tante e i terapeuti seguono approcci diversi, quindi non esiste la cura che va bene per tutti. È una malattia che, purtroppo, ha anche esiti infausti. C’è chi la definisce malattia dell’anima, chi dei limiti (non ci sono vie di mezzo). Coraggio ha un sogno: “Fare in modo che chi si sente escluso dalla società, perché in difficoltà o perché vive un momento, più o meno lungo, di fragilità, abbia invece un suo ruolo riconosciuto e riconoscibile anche in un processo economico. Il sentirsi utili, perché in grado di saper fare e poter fare, è un diritto di tutti”.
Gli obiettivi dell’associazione sono molto ambiziosi: combattere i preconcetti e i pregiudizi, prima di tutto; quindi migliorare, valorizzare, arricchire i percorsi riabilitativi e di reinserimento delle persone con disturbi alimentari. Un modo potrebbe essere quello di mettere in rete energie per rigenerare piccole forme di micro economia, nelle quali possano trovare spazio gli “esclusi” nel rispetto delle loro inclinazioni e dei loro tempi. Tra le attività di Coraggio, intanto, ci sono attività di sostegno alla valorizzazione della manualità e dei piccoli progetti dal valore sociale.
Ecco che, allora, qualche mese fa è partita la scommessa della “Coperta del Coraggio”: attraverso un video, diventato poi virale su Facebook, si è chiesto di lavorare e inviare a Perugia piccoli quadrati di lavoro a maglia per assemblare delle coperte da consegnare, in segno di solidarietà, ai terremotati. Il passaparola si è trasformato in una valanga e sono arrivati talmente tanti lavori da ogni parte d’Italia da bastare per la confezione di ben oltre le mille coperte. “Sono tutti quadrati carichi di amore e di lacrime – fanno sapere dall’associazione – tutti hanno un carico di emozione fortissima”.
C’è stato bisogno di attrezzare un magazzino e di “fare gli straordinari” per portare a termine la missione. E ora c’è l’ultimo miglio da compiere: sabato 28 Ottobre, le coperte raccolte per solidarietà saranno stese sulle scale del Duomo di San Lorenzo a Perugia, colorando la città, per poi essere consegnate al sindaco di Cascia De Carolis il prossimo lunedì 30 Ottobre, in occasione della festa che si terrà a Cascia.