Perugia, in cattedrale Veglia di Pasqua “madre di tutte le Veglie”/Omelia pasquale - Tuttoggi.info

Perugia, in cattedrale Veglia di Pasqua “madre di tutte le Veglie”/Omelia pasquale

Redazione

Perugia, in cattedrale Veglia di Pasqua “madre di tutte le Veglie”/Omelia pasquale

L’Omelia del cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, «E’ la vittoria della Pasqua: le lacrime sono asciugate dall’amore»
Lun, 06/04/2015 - 11:54

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E’ sempre molto suggestivo e spiritualmente coinvolgete il rito della benedizione del fuoco che ha dato inizio, nella cattedrale di San Lorenzo in Perugia, alla Veglia di Pasqua presieduta dal cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti definita dallo stesso porporato, durante l’omelia, “la “madre di tutte le veglie”. Essa rinnova per i cristiani il mistero pasquale, che, attraverso la Passione, Morte e Risurrezione di Cristo, annuncia la salvezza del mondo, il prevalere della Luce del Risorto sulle Tenebre, la vittoria del Bene sul Male. «Notte di Luce, notte di Risurrezione, in cui i cristiani – ha evidenziato il cardinale – sono esortati ad essere loro stessi, sull’esempio di Cristo che si è immolato per tutti, luce del mondo affinché le tenebre che ci avvolgono vengano disperse».
Dopo la benedizione del fuoco con l’accensione del cero pasquale portato in processione lungo la navata centrale fino al presbiterio, dove è stato collocato accanto al fonte battesimale, il cardinale ha intonato tre volte “lumen Christi” (Cristo, luce del mondo) e il diacono ha poi proclamato l’annuncio pasquale. Nel contempo i fedeli accendevano le candele che tenevano in mano e le volte affrescate della cattedrale si illuminavo facendo risaltare anche l’addobbo floreale con ortensie bianche dell’altare maggiore; addobbo realizzato dai giovani di un’opera segno-struttura di accoglienza della Caritas diocesana in segno di richiamo alla carità di Cristo, al servizio della Chiesa per i suoi figli più “piccoli” e “ultimi”, di esempio per i cristiani nel farsi prossimi ai fratelli più bisognosi.
La liturgia della “madre di tutte le veglie”, dopo le letture pasquali tratte dall’Antico e dal Nuovo Testamento, è culminata con il rito della benedizione del fonte battesimale da parte del cardinale, che ha poi impartito i sacramenti dell’iniziazione cristiana ad otto catecumeni giovani-adulti, sei donne e due uomini, con età compresa tra il 23 e i 45 anni sia cittadini italiani che esteri (Albania, Camerun e Macedonia). Un neonato ha ricevuto il Battesimo, figlio di una delle sei donne catecumene. Il cardinale Bassetti ha messo in risalto questa forte esperienza di fede che accomuna la madre al suo bambino, che esprime bellezza e gioia nel ricevere il Battesimo, che «è un mistero talmente grande e profondo – ha ricordato il porporato – ed è il più grande dono che Dio ci ha fatto ed è l’evento più felice della nostra esistenza». Da non dimenticare che la Pasqua, la Risurrezione del Signore, è per i cristiani il giorno della nuova creazione: in Cristo fiorisce la vera vita e la speranza.
Al termine della Veglia pasquale, la Corale Laurenziana ha intonato il tradizionale canto dell’Alleluia dal “Messiah” di Handel.

Omelia del cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti

pronunciata Domenica di Pasqua nella cattedrale di San Lorenzo

«E’ la vittoria della Pasqua: le lacrime sono asciugate dall’amore»
Fratelli sono qui per darvi un annuncio, che attraversa e rinnova la storia del mondo: Cristo è Risorto! Si, nostro Signore Gesù Cristo è risuscitato dai morti ed ha inaugurato una vita nuova! Per sé e per l’umanità. Egli è venuto incontro ai suoi discepoli ancora sconvolti e sfiduciati col saluto più bello e più meraviglioso, “pace a voi!”. Ed io vi ripeto: “pace a voi!”.
Ma voi mi direte: come possiamo attuare nella nostra vita di tutti i giorni questa sconvolgente realtà della Pasqua che il Signore ci dona? Come possiamo far diventare vita la Pasqua?
San Paolo stamani, ci orienta in modo stupendo: “ se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù dove è Cristo seduto alla destra di Dio, rivolgete il pensiero alle cose di lassù e non a quelle della terra”.
E quali sono “le cose di lassù” che il cristiano deve cercare e “le cose della terra” dalle quali egli deve guardarsi?
L’apostolo è chiaro: “fate morire ciò che appartiene alla terra: impurità, immoralità, corruzione (dice papa Francesco), passioni, desideri cattivi e quella cupidigia che è l’idolatria”.
Come è stato chiaro nel dire quali sono le cose verso le quali non bisogna fissare il proprio cuore, con altrettanta chiarezza san Paolo ci dice quali sono “le cose di lassù” che il cristiano deve cercare e gustare. Si tratta di un programma meraviglioso: “scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi dunque di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni e gli altri”. Ecco fratelli il programma stupendo e luminoso per coloro che con Cristo vogliono intraprendere una vita nuova!Avete udito, al vertice di tutto sta la carità. L’amore, perché l’amore è quella forza stupenda che abbatte ogni barriera e costruisce una nuova armonia nel proprio cuore e nel rapporto con gli altri e con le cose!
Fratelli carissimi se un peso schiaccia il nostro cuore, se il peccato ha addormentato la nostra coscienza; se il male e la cattiveria degli uomini hanno spento la nostra speranza: accogliamo l’invito di Dio: “Risorgi uomo! Cristo è morto ed è risorto per te!”.
Questa è la bella notizia di Pasqua; questo è il pass 05aggio che anche noi siamo chiamati a fare: Cristo è risorto! Perciò dal sepolcro della nostra vita esca l’uomo vecchio. Cristo è risorto: tutti possiamo tornare uomini e donne nuovi, con una vita rinnovata.
Ma come intraprendere questo cammino quando attorno a noi vediamo ancora tanto buio?
Avete udito dal Vangelo secondo Giovanni: “Maria di Magdala si recò al sepolcro di buon mattino, quanto era ancora buio”. Più che il buio della notte è il buio di questo mondo che ci fa paura. Un mondo in cui sembra prevalere la violenza. In cui sembrano vincere i trenta denari di Giuda e la bramosia del possedere. Un mondo su cui incombono terribili conflitti armati capaci di distruggere intere nazioni.
Il buio sembra davvero prevalere sulla luce. E sembrerebbe quasi rendere impossibile la pacifica convivenza fra tutte le creature. Un buio che paralizza. Avete sentito il Santo Padre al Colosseo quando ha ricordato “i tanti nostri fratelli decapitati e crocifissi solo per amore a Cristo: spesso col nostro silenzio complice”. Un buio, che purtroppo smorza tanti lucignoli piccoli e fragili.
Anche a noi verrebbe da ripetere le parole di Maria di Magdala: “hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’abbiano posto…”. Un buio che mette forse in crisi la fede di alcune persone. Proprio ieri, prima della Via Crucis del Santo Padre al Colosseo, ho ascoltato la testimonianza di una donna irachena, che faceva rabbrividire. Anche il cronista era commosso: i terroristi tempo fa le avevano strappato di braccio una piccola creatura di due anni, che lei non ha più visto. Un volto, il suo, che sembrava quello di Maria ai piedi della croce: “dove sarà la mia bambina?”.
E quante mamme non possono neppure piangere il corpo senza vita dei loro figli! Sono le storie di oggi. Ma ecco che accade ciò che nessuno avrebbe previsto: Maria di Magdala muove Pietro e l’altro discepolo, essi stanchi e sfiduciati corrono al sepolcro vuoto. All’improvviso tutto cambia in loro: comprendono le scritture, Gesù è davvero risorto!
E’ la vittoria della Pasqua: le lacrime sono asciugate dall’amore. Pietro vide e credette. Credette che il suo Gesù era veramente risorto dai morti. E la Pasqua aprì le porte del suo cuore, che si erano chiuse nella tristezza, nel senso di fallimento e nella delusione.
Signore fa che la tua Pasqua apra il nostro cuore stanco e spento, perché ciascuno di noi possa dire: si, in me, oggi Cristo è Risorto! E guardandoti avverta Signore, che il tuo abbraccio universale raggiunge tutti gli uomini di tutti i tempi.
Buona Pasqua!
Gualtiero Card. Bassetti
Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve

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