Si sono dati appuntamento a Perugia da tutta Italia per portare la loro testimonianza di rinascita dopo essere stati sottoposti al trapianto di midollo osseo. Bambini diventati adulti, donne e uomini che hanno sconfitto la leucemia a Perugia, ai quali in altri centri non era stata data alcuna speranza, ma che sono tornati in salute grazie all’equipe del professor Massimo Fabrizio Martelli.
Un’avventura scientifica straordinaria, ormai nota in tutto il mondo, grazie alla scoperta dello scienziato perugino che nel 1992 ha ideato, primo al mondo, il trapianto da donatore non compatibile. Questa esperienza è stata raccontata in un libro “Il trapianto di midollo osseo oltre la barriera della compatibilità. Un’avventura scientifica, un obiettivo raggiunto” pubblicato dal Comitato per la vita “Daniele Chianelli” e scritto proprio dal professor Martelli con il giornalista Gianfranco Ricci, con la prefazione del professor Brunangelo Falini presentato all’Aula Magna dell’Università degli Studi di Perugia. Attraverso le testimonianze dei protagonisti di questa storia (i medici Franco Aversa, Andrea Velardi, Franca Falzetti, Yair Reisner, Cristina Mecucci, Maurizio Caniglia, Cynthia Aristei, Paolo Latini, la caposala Ivana Pannacci e i fondatori del Comitato per la vita Franco e Luciana Chianelli”) nel libro viene raccontata questa eccezionale scoperta.
Dal 1985 sono stati effettuati complessivamente 1200 trapianti sugli adulti di cui, a partire dal 1992, circa 800 da donatore non compatibile. Mentre in Oncoematologia pediatrica i trapianti sono stati, a partire dal 2007, circa 90 di cui quasi 60, dal 2011 ad oggi. Soltanto nel 2017 sono stati sottoposti a trapianti 15 bambini di cui la maggioranza da madre donatrice. Numerose e commoventi le testimonianze.
Come quella di Maurizio, trapiantato nel 1990 a soli 15 anni che ha voluto dare un incoraggiamento a chi sta vivendo ora l’esperienza del trapianto. “Io sono nato due volte. Siate forti. Alla fine del tunnel c’è la luce”. Significativo anche il racconto di Maria Valentino, medico di Caserta, sottoposta a trapianto 19 anni fa. “Mi dissero – racconta – che il trapianto da donatore incompatibile era un assurdo biologico, che non ce l’avrei fatta. Mi sono fidata, invece, del professor Martelli e della sua equipe, specialmente della loro umanità. Ce l’abbiamo fatta. Sono qui e sto bene”.
“Sono stata in altri centri – spiega Teresa – ma quando ho guardato negli occhi il professor Falini e la dottoressa Carotti, ho deciso: ero nel posto giusto”.
“Mia figlia è nata il 14 giugno – spiega Belinda, mamma di Teresa e sua donatrice, e posso solo dire che l’ho ripartorita il 4 settembre, giorno del trapianto”.
“Devo ringraziare tante persone – racconta Simonetta – ma specialmente mio marito, che mi ha portato a Perugia contro il parere dei nostri medici”.
Carla oggi è un’infermiera e anche lei ha vissuto l’esperienza del trapianto. “Quando il mio donatore compatibile al 100 per cento si è tirato indietro ero disperata, poi sono arrivata a Perugia e dopo un difficile percorso sono tornata alla vita”. Moltissimi di questi pazienti sono stati accolti al Residence “Daniele Chianelli”.
“Abbiamo trovato una famiglia – ricorda Ettore – e in quei momenti non sentirsi soli, essere accolti in una casa vera, con il calore di Franco e Luciana, di Gigliola e di tutti i volontari è un grande aiuto”.
Tutti i proventi del libro saranno devoluti al Comitato per la vita “Daniele Chianelli”.