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Perugia: I lavoratori Gesenu minacciano lo sciopero – Cgil: “Dentro l'azienda confusione e inaffidabilità”

Sara M.

Certi di nulla. E' questo il clima che respirano i lavoratori della Gesenu, l'azienda perugina dei rifiuti. Qualche giorno fa la mobilitazione era nata per il mancato pagamento dei premi di produttività ai dipendenti. Il timore, visto il caso Umbria Mobilità è quello che si vada verso una crisi dell'azienda. In effetti anche la vicenda dell'azienda dei trasporti era iniziata così, ovvero con il mancato pagamento di alcune spettanze.

Il primo icontro. Il cielo si era rischiarato però nei giorni scorsi con l’incontro tra le organizzazioni sindacali CGIL – CISL – UIL e il Consiglio di Amministrazione GE.SE.NU. SpA del giorno che aveva fatto sperare i sindacati di avere ritrovato di fronte un interlocutore unito e credibile, per poter affrontare concretamente il rilancio di questa azienda. ” Un incontro che, come abbiamo avuto modo di dire – spiega Ivano Fumanti della Fp Cgil Perugia – abbiamo giudicato positivo e rassicurante rispetto al “sentito dire” che aveva preceduto la riunione, in cui si metteva in discussione il pagamento degli stipendi e il futuro stesso dell’azienda”.

Le promesse. In quell’occasione le sigle riunite avevano avuto conferma del pagamento degli stipendi alle maestranze e della decisione comune dei soci di lavorare per il mantenimento e il rilancio dell’azienda: “Ci sono state enunciate alcune linee guida di un piano industriale che recepiscono molte delle richieste più volte avanzate nel tempo da questa organizzazione. Ovviamente tutti “titoli” da sviluppare e da riempire di contenuti, attraverso il confronto tra le parti che sarebbe dovuto iniziare, come deciso, già dal giorno 11/4/2013 e nel quale si sarebbe dovuta trovare anche una soluzione rispetto al premio di produzione da erogare ai dipendenti”.

“Ma c'è un ma”, l'incontro promesso è stato fatto saltare. “L’azienda – spiegano dal sindacato – ha puntualmente fatto saltare l'incontro in programma, dimostrando ancora una volta al proprio interno confusione e inaffidabilità. Cosa della quale abbiamo preso atto e che ci ha fatto riflettere anche su quella rinnovata fiducia che eravamo intenzionati a concedere dopo l’incontro dell'8 aprile.

Minaccia di sciopero. “Ed è proprio per non essere più presi in giro – conclude il sindacato – con false promesse e per avviare immediatamente il confronto sul futuro dell’azienda, a salvaguardia dei posti di lavoro e dei diritti dei lavoratori, che insieme alla UIL Trasporti metteremo in atto da subito tutte le forme di mobilitazione, non escludendo la proclamazione dello sciopero dei lavoratori Gesenu”.