Cronaca

Perugia, “familiari in pericolo” e scattano decine di truffe ad anziani

Perugia e provincia sotto attacco dei truffatori di anziani. “Suo figlio ha avuto un incidente”, “sua figlia è stata arrestata”, “i suoi nipoti sono in pericolo”. Bugie che fanno tremare anziani indifesi, li mandano nel panico e li fanno cadere nelle trappole di spietati truffatori seriali. Il fenomeno dilaga, è frequentissimo. L’Umbria sta raccogliendo decine di segnalazioni in questo senso. Nonni soli in casa che si ritrovano d’un tratto a consegnare a sconosciuti malintenzionati tutto il denaro e i preziosi che hanno dentro casa.

Ieri è accaduto di nuovo, ma prima che i truffatori scappassero portandosi via il bottino dei colpi messi a segno in tre appartamenti, gli agenti della questura li hanno individuati e arrestati in flagranza di reato. Si tratta di due uomini originari della Campania che questa mattina sono stati giudicati per direttissima. Il giudice ha convalidato gli arresti e applicato la misura cautelare dei domiciliari che i due sconteranno a Napoli in attesa del processo a loro carico che si terrà in ottobre. Lo stesso giudice ha anche stabilito che i due arrestati svolgano servizi di pubblica utilità.

Fontivegge vittima dei truffatori. Ma lo stesso copione è andato in scena decine di volte. Si tratta di un metodo che i malviventi applicano quasi scientificamente. Prendono di mira una zona, (qualche settimana fa era toccato ad alcune frazioni del capoluogo) che può essere una via o una frazione, come ieri nel caso della zona vicina al sottopasso di Fontivegge e attraverso l’elenco telefonico chiamano a tappeto le abitazioni magari tenute sott’occhio per qualche ora per capirne le abitudini familiari e poi agganciano l’anziano.

Il metodo della truffa. Con la prima chiamata spiegano che una qualche tragedia è capitata ad un loro congiunto (di solito figlio o nipote) e con un ritmo serrato che lascia alla vittima poco tempo per pensare gli dicono che un incaricato sta già recandosi da loro per ritirare la somma del denaro necessario. La linea telefonica così resta sempre occupata, per impedire all’anziano di contattare un familiare e i tempi sono ristretti. In un attimo suona il campanello e la richiesta di denaro si materializza davanti al portone e non più solo al telefono. Se non ci sono contanti in casa nessun problema, loro si mostrano disposti a raccogliere ogni genere di prezioso conservato in casa.

Truffata per tre volte in un anno. Una delle donne vittima delle razzie di ieri mattina è stata raggirata e derubata altre due volte. Quello di ieri il tentativo è andato fortunatamente fallito perchè la donna ha fatto in tempo a chiamare un familiare. Mentre poco dopo le forze dell’ordine che evidentemente erano già state allertate da altre vittime, hanno stretto il cerchio sui due partenopei chiudendogli le manette ai polsi. Quella di ieri per l’ottantenne sarebbe stata la terza truffa dello stesso identico genere nell’arco di un anno. Adesso gli inquirenti dovranno anche stabilire se a questi soggetti siano riconducibili altri episodi e se vi sia la regia di una vera e propria organizzazione dietro questo tipo di crimini.