“Candidarsi a capitale europea della cultura significa prima di tutto avviare un processo di ripensamento collettivo, nel quale tutta la comunità locale sia coinvolta”, ha affermato il Prof. Greg Richards, docente universitario in Olanda, coautore dei rapporti dell’Unione Europea, riassumendo il senso della candidatura durante un workshop tenutosi ieri sera nella Sala Sant’Anna e promosso dai due Comuni di Perugia e Assisi e dalla Regione. La scelta del Prof. Richards è dovuta alla sua grandissima competenza, ed il suo contributo è stato considerato molto importante per approfondire le potenzialità offerte dalla candidatura e le modalità per concorrere in modo efficace. Questa mattina, Richards si è poi incontrato a Palazzo dei Priori con i sindaci Boccali e Ricci e l’ assessore regionale alla cultura Bracco. Davanti ad una affollata platea di invitati (molti infatti erano gli esponenti del mondo della cultura e dell’economia, oltre ai dirigenti delle amministrazioni pubbliche, e alle personalità politiche), Richards ha affrontato alcuni temi strettamente collegati al percorso che le due città, e con loro l’Umbria, hanno deciso di intraprendere. Ha affermato che per vincere è fondamentale naturalmente porsi in una reale proiezione europea, ma che occorre parimenti che tutta la società civile partecipi con convinzione: non solo le istituzioni, ma anche il mondo dell’economia, del commercio, e dell’associazionismo. In sostanza, l’intera comunità locale è chiamata ad uno sforzo comune. In palio, una formidabile opportunità di sviluppo, perché gli effetti turistici sono enormi, come dimostrano i risultati delle capitali della cultura fino ad oggi, e, lavorando nel modo giusto, possono continuare anche dopo il 2019, l’anno della cultura vero e proprio . Richards ha spiegato anche come è cambiato il senso della capitale della cultura, dall’inizio, quando Atene fu insignita di questo titolo, in cui sostanzialmente si trattava di un festival estivo, fino alle più recenti esperienze, con Glasgow e Lille, in cui sono stati prodotti progetti di ampio respiro che hanno contribuito a mutare radicalmente l’immagine delle città “capitali”.
Ad un progetto complessivo si pensa, come ha detto il sindaco di Perugia Boccali aprendo ieri il seminario, anche per Perugia-Assisi e l’Umbria, scegliendo l’ asse della cultura e della conoscenza come fondamento dello sviluppo. “Guardare all’Europa – ha detto Boccali – deve significare per noi guardare al futuro. Abbiamo il compito di pensare ad un progetto in cui tutta la regione possa essere coinvolta con un processo largamente unitario e di lunga prospettiva”. Il sindaco ha infine comunicato che tra qualche settimana la neonata Fondazione diventerà lo strumento operativo della candidatura.