(Aggionamento 13.14) Sono arrivati in mattinata 328 profughi su diversi autobus provenienti dal porto di Civitavecchia, per essere distribuiti in tutte le strutture di accoglienza predisposte in regione dalla Caritas e da altri enti assistenziali mobilitati dai comuni. Due degli autobus, con a bordo 83 persone, hanno raggiunto la questura di Perugia, per essere identificati, prima di essere accompagnati dalla polizia nei centri di accoglienza.
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(Francesco de Augustinis) Perugia e il resto dell'Umbria si apprestano ad un'accoglienza pacifica per i profughi in arrivo in queste ore da Lampedusa e dalla crisi del Nord Africa.
Saranno circa 300 in tutta l'Umbria, meno di 100 nel capoluogo umbro, secondo quanto riferito ieri dalla Protezione civile, le persone in arrivo tra oggi e domani, che verranno accolte in modo diffuso su tutto il territorio, in strutture allestite nelle ultime settimane delle Caritas delle varie diocesi, ma anche da provincie e comuni, attraverso l'aiuto anche delle Arci.
“Saranno ospitatiin luoghi dignitosi”, ha detto il portavoce della Caritas regionale e della diocesi di Perugia-Città della Pieve Riccardo Liguori. “Si parla tanto di emergenza, ma si tratta di esseri umani di carne ed ossa come noi, che la chiesa, la Caritas, accoglie nel miglior modo possibile”.
Secondo Liguori sono già pronte da alcune settimane le strutture parrocchiali per l'accoglienza nelle varie diocesi, come quella di Prugneto a Perugia, che dovrà accogliere 30 persone: “E' tutto pronto qualora dovessero arrivare in giornata. La parrocchia di Prugneto è già attiva da diversi giorni, la comunità locale si è mobilitata. Ci sono alcune famiglie del posto che hanno anche preparato la cena per trenta”.
Secondo il portavoce Caritas, le comunità coinvolte dai preparativi non hanno avuto “alcuna disgregazione” dovuta alla preoccupazione dell'arrivo di un numero di persone comunque esiguo, che non saranno detenuti in centri, ma ospitati in strutture di accoglienza.
“Nella zona di Prugneto, Cenerente, Capocavallo, tutta questa polemica, questa spaccatura nel tessuto sociale della comunità non l'ho rilevata. C'è la mobilitazione, il prodigarsi della gente, di un'intera comunità, che si attiva, che si prodiga per un accoglienza il più umana possibile”, ha detto.
Delle trecento persone in arrivo da Civitavecchia tra oggi e domani, si prevede l'accoglienza principalmente tra le diocesi di Terni, Foligno e Orvieto e tra le strutture di alcuni altri comuni come Spoleto e Città di Castello. Ma, secondo Liguori, le strutture di circa l'ottanta per cento dei comuni della regione potrebbero essere mobilitate anche in vista di prossimi arrivi. Il portavoce Caritas ha poi ribadito come -secondo le rilevazione dei centri di assistenza di tutta la regione- il numero di persone in arrivo in queste ore resti comunque limitato rispetto al numero di persone in transito sul territorio regionale, aumentato notevolmente negli ultimi mesi, e diretto verso nord e il confine con il resto dell'Europa.