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Perugia e Assisi Capitale europea della cultura 2019, presentato il Cda della fondazione in comune

Sono stati nominati i primi tre dei cinque membri che andranno a formare il consiglio di amministrazione della Fondazione di partecipazione per la candidatura di Perugia e Assisi a capitale europea della cultura 2019.

Oggi a Palazzo dei Priori i due sindaci, Wladimiro Boccali e Claudio Ricci, e la presidente della Regione, Catiuscia Marini, hanno presentato il presidente della Fondazione, Bruno Bracalente, la vice presidente, Stefania Giannini, e Andrea Ragnetti: ordinario di statistica all’ Ateneo perugino il primo, Rettore dell’ Università per stranieri la seconda, amministratore delegato di Alitalia il terzo. Il cda prevede complessivamente cinque membri. Unanime dai vertici delle istituzioni il ringraziamento per aver accettato il difficile e impegnativo compito, ma anche alcune sottolineature sul progetto candidatura. Per il sindaco Boccali la scelta dei membri del cda dice chiaramente che la candidatura non è una qualunque iniziativa culturale ma una prospettiva strategica e innovativa, che è aperta all’ esterno ed anzi sollecita il protagonismo dei privati.

“Mi auguro – ha detto Boccali – che questa opportunità venga colta dalle forze più vive della nostra comunità”. Per il sindaco Ricci (“le grandi idee – ha detto – vincono solo se sono davvero condivise”) la Fondazione esprime simbolicamente “la fondazione di una nuova città costituita dalla rete delle città dell’ Umbria”, con la speranza che “nel 2019 ci sia una rete delle città italiane candidate”, unite tra loro dalla applicazione dei modelli di sviluppo e delle prospettive di crescita che fanno leva sulla cultura.

La presidente Marini ha ricordato che “la Regione c’è per costruire una candidatura innovativa che tenga insieme la città candidata, in questo caso Perugia e Assisi, con la regione di riferimento, quindi con l’ intera Umbria. La candidatura in sostanza è un progetto di sviluppo dell’ Umbria nel suo complesso”. La Marini ha anche sottolineato il ruolo che deve avere la neonata Fondazione sia sul fronte interno, cioè di relazione con la comunità umbra, sia in una proiezione esterna ed internazionale, ovvero attivando competenze di alto profilo europeo. Premesso che l’obiettivo è vincere, “la candidatura – ha spiegato la presidente – ci permette comunque di costruire una programmazione regionale che faccia leva su cultura, economia della conoscenza, nuove tecnologie. E’ in sostanza, l’occasione per ridefinire alcune ipotesi di programmazione delle città e dell’ Umbria”.

Al presidente Bracalente il compito di tracciare le linee strategiche della Fondazione. “Un progetto – ha detto – ed una sfida molto impegnativi, ma anche una opportunità per uscire dall’ordinaria amministrazione e guardare al futuro, anche oltre il 2019. Una occasione per pensare alle città e a come saranno tra vent’anni”.

Fuchi d'artificio culturali – Il 2019, per Bracalente, può anche essere visto come un fuoco d’artificio di grandi eventi culturali, “ma è soprattutto – ha sostenuto – il progetto di una nuova qualità urbana, di una nuova economia delle città”. Il presidente ha fatto presente che occorre capacità di inventare ma servono anche molti e cospicui investimenti, non solo per infrastrutture culturali. “Se vinceremo – ha concluso – avremo una grande svolta positiva, ma ci può essere una svolta anche a prescindere dall’ esito finale della sfida”. La difficoltà del percorso non è stata sottaciuta da Stefania Giannini e da Andrea Ragnetti. La Giannini ha però sostenuto quanto la sfida della candidatura sia affascinante per la dimensione realmente europea che comporta (con una sottolineatura anche per il ruolo che possono avere i giovani). Ragnetti ha aggiunto che il progetto coniuga uno ”spirito alto” con la necessità di darsi obiettivi molto stringenti, ed ha ribadito il suo impegno di perugino fortemente legato alla città.