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Perugia, dopo il sisma riapre al culto la chiesa di San Nicolo' a Spina di Marsciano

Riapre al culto la chiesa di San Nicolò della comunità interparrocchiale di Spina-Castiglione della Valle-Mercatello gravemente danneggiata dal terremoto del dicembre 2009.

I parrocchiani- «E' il principio di una nuova evangelizzazione, un segno per tutti di speranza, di incoraggiamento nel proseguire la ricostruzione»

Il dramma del terremoto- La chiesa di San Nicolò, uno dei luoghi-simbolo della civiltà, della cultura, della storia, ma soprattutto della vita quotidiana di Spina e dintorni, nel comune di Marsciano, nell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, ritorna fruibile e al suo originale splendore. Dopo due anni e dieci mesi di inagibilità a causa dell’evento sismico del 15 dicembre 2009, che mise a dura prova le popolazioni di diversi centri del marscianese.

L'appuntamento- La chiesa della comunità interparrocchiale “Immacolata Concezione” di Spina-Castiglione della Valle-Mercatello riaprirà al culto sabato 13 ottobre, alle ore 18, con la celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo mons. Gualtiero Bassetti, alla quale parteciperanno i rappresentanti delle Istituzioni civili e religiose locali e numerosi fedeli.

L'intervento- Gravemente lesionata, la chiesa di San Nicolò, edificata all’interno del suggestivo borgo medioevale di Spina risalente al secolo XII, necessitava di opere di consolidamento strutturale, messa in sicurezza e di restauro. Un lavoro che ha interessato la ricostruzione della vela dell’abside, il consolidamento della facciata e il ripristino delle catene di sicurezza delle pareti laterali espulse a causa delle scosse. La spesa per questi interventi è stata di 110mila euro finanziati sia dal Ministero per i Beni Culturali sia dal “Fondo Terremoto 2009” della Regione. L’equipe della direzione dei lavori è stata coordinata dalla soprintendente Anna Di Bene, coadiuvata dall’architetto Vanessa Squadroni, direttore dei lavori, e da Raul Pagetta, funzionario delle Tecnologie della Soprintendenza.

Il parroco- Colui che si è molto adoperato affinché l’opera giunge spedita alla meta è il parroco, don Marco Merlini. Non solo, come evidenziano i suoi parrocchiali: «don Marco ha trascinato tutta la popolazione incoraggiandola a rimboccarsi le maniche, dando a tutti noi prova di voler presto ritornare a vivere e svolgere la propria missione pastorale in questi nostri borghi antichi di enorme bellezza. La chiesa di San Nicolò – aggiungono i parrocchiani – rappresenta per tutti noi un luogo importante, un momento significativo della nostra esistenza: al suo interno siamo stati battezzati, abbiamo ricevuto i sacramenti dell’iniziazione cristiana, molti di noi si sono sposati e dove abbiamo dato l’estremo saluto ai nostri cari. San Nicolò appartiene a tutti, è la nostra memoria visiva di tanti eventi familiari e comunitari e rivederla riaperta è una gioia immensa».

La gioia dei fedeli- «Dopo 1.033 giorni da quell’indimenticabile e tragico 15 dicembre 2009 – commenta Massimo Cruciani, animatore parrocchiale – ritorneremo sabato prossimo nella nostra chiesa. Di certo fino ad oggi non sono mancati i segnali incoraggianti, dalla realizzazione del Centro pastorale interparrocchiale “Pier Giorgio Frassati” finanziato dalla Caritas italiana, alla ricostruzione leggera che ha interessato diverse famiglie nei vari paesi, allo stanziamento dei contributi per la ricostruzione pesante. Forse abbiamo imboccato la strada giusta e riportato lo sguardo sull’essenziale. La chiesa è un simbolo, una realtà importante, che deve trasmettere alla popolazione che soffre la forza e la certezza della ripresa. Da qui dobbiamo ripartire con un progetto e delle azioni che portino la nostra comunità ad essere testimone nel territorio».