Dissequestrati i fondi sequestrati all’imprenditore Brando Fanelli appartenenti ad otto società del Gruppo Fly da lui guidato. L’imprenditore risulta indagato per un presunto caso di corruzione legato al caso sanitopoli, al quale però lui si dice completamente estraneo. Qualche settimana fa la Guardia di finanza aveva posto sotto sequestro circa 21mila euro appartenenti alle sue società, ipotizzando una provenienza non lecita, ma sono stati poi gli stessi inquirenti, dopo ulteriori riscontri, ad evidenziare invece che era tutto in regola dissequestrando le somme prima ancora dell’udienza del Riesame del ricorso presentato dal suo difensore, l’avvocato Valeria Passeri.
In una nota, quindi, Brando Fanelli evidenzia: “Con la presente, in relazione ai recenti articoli di stampa che hanno riguardato la mia persona e la società che rappresento, si informa che nella giornata di ieri al sottoscritto, difeso dall’Avv. Valeria Passeri, è stato notificato il “decreto di dissequestro e restituzione di cose sequestrate” emesso il 2/5/2019 a firma del Procuratore della Repubblica Dott. Luigi de Ficchy e dei sostituti Dott. Mario Formisano e Dott. Paolo Abbritti.
Con il predetto provvedimento è stato disposto il dissequestro integrale della somma di €.21.160,00 che era stata sequestrata il 17/4/2019 dalla Guardia di Finanza, Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Perugia, ordinando altresì la restituzione delle somme alle otto Aziende del “Gruppo Fly” proprietarie dei fondi cassa sequestrati. Il provvedimento è stato emesso – anche prima dell’udienza di riesame – a seguito della successiva informativa della Guardia di Finanza, datata 30/4/2019, dalla quale è emerso che “la citata somma di denaro risulta quasi coincidere e quindi ricompresa nella sommatoria totale delle contabilità delle imprese sotto evidenziate, verificata dalla p.g. […]”.
Si precisa che l’importo sequestrato (€.21.160,00) diverge dall’importo risultante dalle contabilità delle Aziende del “Gruppo Fly” (€.21.166,06), verificato dalla Guardia di Finanza, soltanto per la esigua somma di €.6,06 in quanto il 17/4/2019 non sono state sequestrate le monete presenti nei fondi cassa delle Aziende del “Gruppo Fly” ma che, comunque, risultano dalle predette contabilità. In sostanza, la Guardia di Finanza di Perugia ha accertato l’origine lecita della somma sequestrata, avendo constatato la corrispondenza tra l’importo sequestrato e le contabilità aziendali. L’importo sequestrato, quindi, non risulta essere “un accantonamento di denaro in vista di eventuali presunte dazioni né costituente proventi di irregolarità fiscali o illegittime appropriazione di denaro operate dal legale rappresentante”, come era stato paventato anche in alcuni articoli di stampa pubblicati sabato 11 maggio 2019, con tutto ciò che ne consegue. Si rileva, da ultimo, che l’importo di €.21.160,00 è stato dissequestrato dalla Procura della Repubblica di Perugia con provvedimento del 2/5/2019″.