Categorie: Perugia Politica

Perugia dice si alla tassa di soggiorno, approvata dal consiglio comunale dal 2013

Il consiglio comunale di Perugia ha approvato nella seduta di ieri pomeriggio l'introduzione dal primo gennaio 2013 della tassa di soggiorno da applicare a tutte le strutture ricettive del capoluogo.

Il provvedimento, fortemente avversato dalle associazioni di categoria degli albergatori di Perugia, prevede l'introduzione di un'imposta da uno a cinque euro a notte che le strutture ricettive dovranno far pagare a ogni persona sopra i 14 anni che vorrà pernottare nel territorio del comune di Perugia in alberghi, agriturismi, bed & breakfast. Al pagamento saranno esentati solo quanti pernotteranno in ostelli, campeggi, oppure devono la loro permanenza all'assistenza a una persona ricoverata nelle strutture sanitarie del territorio. I fondi così maturati, secondo l'amministrazione, dovranno essere utilizzati dal comune per mantenere a un buon livello i servizi della città, di cui godono anche i turisti.

“Il Comune di Perugia, a seguito della riduzione dei trasferimenti statali, non sarebbe in grado di mantenere i livelli di manutenzione della città e dei servizi sinora garantiti. Per tali motivi si rende necessario istituire la citata imposta di soggiorno con la quale integrare le risorse a disposizione”, ha precisato la preconsiliare che ha stilato il regolamento.

“L'idea di fondo è che questa lieve imposizione che va a gravare sulle strutture ricettive sia destinata a rendere più fruibile, più godibile il nostro territorio nelle sue qualità”, ha detto l'assessore al Bilancio Livia Mercati, introducendo la pratica al consiglio. “Abbiamo registrato un incremento di presenze nel 2010 e nel 2011, che rappresenta anche una sorta di 'consumo' in senso positivo del nostro territorio, dei nostri servizi, da parte di chi viene”, ha detto.

La tassa di soggiorno è prevista nell'articolo 4 del Dlgs 23/2011 sulle “Disposizioni in materia di federalismo municipale”, che introduce la possibilità per i comuni capoluogo di provincia di istituire, con deliberazione del Consiglio Comunale, un’imposta di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive situate sul proprio territorio, da applicare, secondo criteri di gradualità, nella misura massima di cinque euro per persona e per notte di soggiorno”.

Il provvedimento, approvato dal consiglio con 22 voti a favore e 5 contrari, è stato criticato dal consigliere di opposizione Emanuele Prisco: “Credo che l'applicazione di questa tassa debba essere contestualizzata al comune dove viene imposta”, ha detto. “Perugia si domanda in che modo incentivare la propria vocazione turistica ed è quindi lo scenario meno plausibile per l'applicazione di questa tassa. Perugia non è Assisi, non è Roma, non è Firenze e non è Venezia, dove le strutture ricettive vivono in uno stato di perenne overbooking”, ha detto.

Secondo Prisco, “se togliamo Eurochocolate e Umbria Jazz, Perugia è a un livello di sviluppo turistico ai minimi storici”.

Francesco de Augustinis