Perugia

Perugia, dalla Regione no ai fondi per il minimetrò

Il Comune di Perugia vuole far causa alla Regione Umbria per il riparto del fondo regionale dei trasporti, che non contempla il Minimetrò. Usufruire di quei finanziamenti potrebbe permettere all’amministrazione comunale guidata da Andrea Romizi di non vendere le sue quote nella società che gestisce il sistema di trasporto automatico su rotaia per far fronte alla situazione economica portata alla luce dalla Corte dei conti, come paventato in questi giorni.

Ma a replicare duramente alla Giunta perugia è l’assessore regionale alle infrastrutture Giuseppe Chianella.

È quantomeno fuori luogo, oltreché ingenerosa, sulla scorta di quanto ho appreso dagli organi di stampa, la singolare pretesa da parte del Comune di Perugia di ottenere maggiori trasferimenti da parte della Giunta regionale a valere sul fondo regionale dei trasporti,  in particolare per la mobilità alternativa”.  L’assessore regionale alle Infrastrutture e trasporti Giuseppe Chianella respinge al mittente le accuse ricordando gli “enormi sforzi di carattere finanziario compiuti dalla Regione per soddisfare le esigenze di mobilità del capoluogo regionale e di tutte le città dell’Umbria”.

   “Il Comune di Perugia – afferma –  nel rivendicare maggiori trasferimenti che andrebbero ovviamente a detrimento di tutti gli  altri Comuni e delle due Province, non può non sapere che i trasferimenti sono stati al tempo disciplinati da un contratto di servizio, liberamente sottoscritto con l’azienda di trasporto insieme agli altri Enti locali  titolari di funzioni di trasporto pubblico, che la Regione si è impegnata a finanziare secondo le modalità e nella misura  stabilite”.   

   “Tra queste somme – aggiunge – erogate  in forza dell’imposizione da parte del Comune stesso dell’obbligo di continuità del servizio pubblico agli operatori economici contrattualmente obbligati fino all’affidamento dei servizi tramite gara  al fine di  non interromperne la continuità in applicazione del regolamento (CE) n. 1370/2007 del Parlamento Europeo, potranno  a tutti gli effetti essere strutturalmente  ricomprese anche quelle inerenti la mobilità alternativa all’esito del percorso che dovrà condurre alla condivisione delle modalità di assegnazione tra tutti i Comuni interessati; sempre che gli stessi producano l’effetto, dimostrandone l’efficacia, della  riduzione degli altri sistemi di mobilità”.

   “Nei prossimi giorni – prosegue Chianella – si terrà la riunione del tavolo tecnico già convocato tra tutti gli enti interessati per dare una corretta applicazione a questi principi, restando inteso che è del tutto esclusa la possibilità che, sulla scorta delle risultanze, si possa immaginare l’incremento della dotazione finanziaria degli stanziamenti in tempi di costante e progressiva riduzione del fondo nazionale, soprattutto in questi ultimi anni”.