Caro Segretario,
con la presente lettera sono a confermarti ufficialmente e definitivamente i contenuti da me espressi nel nostro recente incontro dello scorso sabato. Ho da tempo rappresentato pubblicamente, oltre che in colloqui con numerosi dirigenti e militanti del nostro partito, l’intenzione da me maturata relativa alla scelta di non richiedere la deroga per un eventuale terzo da svolgere in seno all’Amministrazione Municipale della nostra città.
L’orientamento che qui rappresento, da considerarsi non modificabile, nasce da riflessioni ancorate a profonde convinzioni che sempre hanno guidato il mio agire politico. In dieci anni trascorsi all‘interno della Giunta Comunale ho tentato di sviluppare un progetto amministrativo che facesse della centralità del concetto di persona il proprio tratto distintivo. Oggi posso affermare di aver dato il “mio massimo” nel tempo concessomi dalle due tornate elettorali, massimo che spero possa essere considerato adeguato alle attese, alla nostra storia politica, alla qualità che la nostra terra merita. Dieci anni sono un tempo sufficiente a garantire la possibilità di sviluppare un progetto e sono, a mio avviso, un tempo superabile solamente in rarissime ed eccezionali situazioni. Gli estensori delle norme che regolano la vita del Partito Democratico hanno ritenuto che due mandati fossero sufficienti per un percorso all‘interno del medesimo Ente Locale, forti della convinzione dell’assoIuta necessità del ricambio delle persone, delle sensibilità, delle idee. Tale opzione e anche une dei pilastri che sorreggono la visione del nostro attuale Segretario Nazionale. Mi sono , tra I’altro, sempre espresso negativamente quando altri iscritti hanno richiesto la deroga, tranne in un caso nel quale, paradossalmente, sono stato in minoranza. Non sono intenzionato a cambiare idea ora che toccherebbe a me. Sarebbe perlomeno ambiguo.
So che i membri della Segreteria Comunale che ti hanno sollecitato ad intervenire affinché io modifichi la mia posizione lo hanno fatto esclusivamente per stima e riconoscenza, se non altre per I’impegno che ho tentato di mettere al servizio della causa comune. Ti chiedo di ringraziarli vivamente a nome mio e delle tante persone che con me hanno collaborato: siamo tutti parte di un progetto collettivo; tutti importanti, nessuno indispensabile. La loro considerazione mi inorgoglisce e mi emoziona.
Intendo in ultimo sottolineare un ulteriore aspetto. In questi anni ho sviluppato, grazie all’esperienza concessami, abilità, conoscenze e un buon rapporto con la città, tutte cose che sono a disposizione del partito, sia che io partecipi in prima persona come candidate sia che, come faccio da ben ventisei anni, agisca da militante e da dirigente politico. Questo ovviamente vale anche per il futuro che potrebbe vedermi di nuove chiamato a partecipare direttamente a contese elettorali, ma nel quale mi potrebbe essere chiesto di sostenere altri chiamati a farlo. Come sempre, sarà il partito a decidere, non io. Sarà il partito a chiamare, non io a propormi. Anche da queste punto di vista mi sento libero e sereno.
Da giugno tornerò alla mia professione ordinaria, solamente dopo aver energicamente agito affinché il nostro candidato, e mio antico amico, Wladimiro Boccali possa portare a termine il progetto di città appena avviato al quale ho modestamente contribuito.
Ti chiedo di dare lettura della presente all’assemblea comunale.
Andrea Cernicchi