Esterno giorno. Due donne camminano tranquillamente per strada fino ad imbucare dei sottopassaggi. Ognuna di loro è sola, sono due momenti diversi. Un uomo sbuca da dietro e le segue. C’è il sole, ma nel tunnel l’ombra prende il sopravvento. Le vittime sentono i passi dietro di loro, si voltano, vedono l’uomo, allungano il passo. L’ansia aumenta e la scena classica del pedinamento cinematografico diventa purtroppo realtà. Il malvivente strappa dal collo delle due donne le collane d’oro e poi scappa. In un caso lasciandone una a terra ferita (e ancora oggi in ospedale).
E’ accaduto il 7 e 8 luglio e le due vittime sono una perugina del 1955 ed una cittadina russa del 1979. I luoghi delle aggressioni sono il sottopassaggio di via del Macello e quello che precede l’arrivo alla stazione di Fontivegge. Nelle scorse ore però gli agenti della seconda sezione criminalità diffusa di Perugia hanno arrestato il presunto autore: Keraba Oussama, tunisino del 1992, meglio noto in città come “Grappa”, con diversi precedenti per spaccio.
Quello degli scippi, o rapine (nel caso in cui venga usata violenza sulle vittime) è un fenomeno in crescita, come spiegato questa mattina dal capo della Mobile Marco Chiacchiera. Una sorta di altra faccia della medaglia. Se da un lato si reprime il fenomeno dello spaccio con ottimi risultati, dall’altro si crea una “crisi” nel mercato del “lavoro” illecito ed i “cassaintegrati” dello spaccio si reinventano scippatori o rapinatori. Difficile da digerire ma purtroppo una realtà con la quale fare i conti. Sempre da capire è anche il giro di ricettazione che la refurtiva può avere. In alcuni casi, ma non in questo, è emersa la leggerezza con cui gestori di “compro oro” accettano la merce. Ma non è l’unico modo con cui viene riscattato l’oro, sembrerebbe infatti che venga anche barattato direttamente con la droga e usato come valore di scambio negli ambienti dello spaccio.
Le telecamere istallate per “immortalare” lo spaccio di piazza nelle zone “cade” di Perugia anche questa volta si sono dimostrate un valido strumento di indagine anche per altri reati. Così in meno di 48 ore analizzando i filmati gli agenti della Mobile di Perugia hanno rintracciato e arrestato il presunto autore dei due crimini. Le vittime hanno riconosciuto nei filmati e nelle foto mostrate il loro aggressore e per lui è scattato il fermo di polizia e la detenzione in carcere. I reati a lui contestati sono quello di rapina e di scippo, aggravato dalla clandestinità del soggetto.