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Perugia capitale della genetica, nel ricordo del professor Herman Van den Bergh

In memoria del professor Herman Van den Berghe, padre fondatore della citogenetica del cancro, a un anno dalla sua morte, si ritrovano a Perugia i migliori esperti mondiali, suoi allievi all’Università di Lovanio (Belgio).

Van den Berghe ha offerto un contributo decisivo, su scala mondiale, allo studio dei tumori, definendo con le sue intuizioni e  spirito collaborativo la strada per lo sviluppo delle classificazioni genetiche dei tumori.

“Cancer Genetics. Yesterday. Today. Tomorrow” è il titolo che la professoressa Cristina Mecucci, allieva del Professor Van den Berghe e responsabile del laboratorio di Citogenetica e Genetica Molecolare dell’Università di Perugia, ha voluto dare al meeting internazionale che si svolgerà venerdì 19 e sabato 20 gennaio, realizzato in collaborazione con Università per stranieri, e Università di Lovanio.

La prima giornata, che si aprirà alle 13 all’aula Magna dell’Università per Stranieri, sede scelta per la dimensione e il valore internazionale del professor Van den Berghe, che ha sempre avuto un legame profondo con l’Italia e con Perugia in particolare, contribuendo alla formazione di numerosi oncologici ed ematologi, nonché, proprio in Umbria, alle collaborazioni con il laboratorio di Genetica Molecolare, diretto dalla professoressa Cristina Mecucci e con tutto il gruppo ematologico dell’Ateneo perugino. Un legame rafforzato dalla laurea honoris causa che l’Università di Perugia gli ha riconosciuto nel 1998.

La prima giornata del meeting internazionale si articola in tre sessioni, in corrispondenza dei tre aspetti scientifici sui quali il contributo di Van den Berghe è stato decisivo.

A partire dal cromosoma 5q-, scoperto dallo scienziato belga nelle neoplasie ematologiche mielodisplastiche. Si tratta dell’unico marcatore diagnostico citogenetico dalla classificazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

La seconda sessione sarà dedicata alle anomalie cromosomiche e alla genetica dei linfomi. I contributi del laboratorio di Van den Berghe in questo settore sono stati determinanti per l’identificazione delle più importanti traslocazioni cromosomiche ai fini sia diagnostici che terapeutici.

Nella terza sessione si parlerà di tumori solidi in cui di nuovo la genetica ha ispirato la diagnosi di precisione e nuove terapie di successo. Molte delle lesioni genetiche di nuovo sono state individuate nel laboratorio di Van den Berghe.

Sabato 20 al CREO, continueranno gli interventi degli  scienziati che, nella sua lunga e prolifica carriera accademica, sono stati formati dal professor Van den Berghe, e che ora proseguono la loro carriera scientifica nei più prestigiosi atenei del mondo.

Van den Berghe non è stato solo uno straordinario uomo di scienza, ma anche un grande appassionato di musica, arte e letteratura. Per questo, in suo onore, sono stati programmati diversi interventi musicali che animeranno la giornata di venerdì