Il Consiglio Comunale di Perugia, durante la seduta di oggi, lunedì 29 settembre, terminata intorno alle ore 14.30, ha approvato, con 20 voti a favore (maggioranza) e 10 contrari (opposizione) il bilancio di previsione 2014-2016. Con 21 voti a favore (maggioranza), 4 contrari (opposizione)e 5 astenuti (opposizione) via libera anche all’immediata esecutività dell’atto.
I numeri – Nel dettaglio il bilancio approvato è pari ad oltre 426 milioni di euro (di cui per le entrate: circa 194 milioni di entrate correnti, 33 milioni di entrate in conto capitale, 124 milioni di anticipazione di tesoreria e 21 milioni di entrate per conto di terzi e partite di giro; per le spese: 185 milioni di spese correnti, 81 di spese in conto capitale, 11 di rimborso prestiti, 124 di anticipazioni di tesoreria, 21 spese per conto terzi e partite di giro). Il previsionale è stato fortemente condizionato dalla costante riduzione dei trasferimenti statali in favore degli Enti locali: su questo fronte, per il Comune di Perugia, rispetto al 2013, si registrano tagli al fondo di solidarietà comunale pari a 2,2 milioni di euro (meno 13%), nonchè un’ulteriore decurtazione (prevista dal D.L. 66/2014) pari a 0,8 milioni di euro (per un complessivo meno 19,70%). Per i prossimi esercizi 2015 e 2016, i tagli si aggirano nell’ordine degli 1,2 milioni di euro. A fronte di uno squilibrio accertato di 9,5 milioni, la Giunta ha adottato provvedimenti a carattere di urgenza riuscendo a raggiungere il pareggio di bilancio, riportando gli impegni di spesa a livello del 2013, nonchè grazie ad un’azione di rinegoziazione dei contratti con fornitori di servizi, avvenuta in modo armonico e condiviso e senza penalizzare i servizi erogati al cittadino. Sono state reperite, altresì, le risorse necessarie a finanziare anche quei crediti di dubbia esigibilità che per criteri di responsabilità e prudenza finanziaria non potevano non essere considerati. Il carattere di urgenza derivante dai tempi e modi con cui si è arrivati all’approvazione di un bilancio di previsione in agosto per un esercizio per i due terzi ormai concluso, non ha di fatto reso possibile la riduzione della fiscalità generale. Entrando nel dettaglio della fiscalità locale, va registrata l’introduzione della IUC –Imposta unica comunale – che comprende le componenti IMU, Tasi e Tari.
L’IMU, non applicabile sull’abitazione principale in quanto cancellata dalla legge di stabilità 2014 (legge 147/2013 art.1 comma 707), ad eccezione di alcune categorie catastali di immobili, resta confermata all’aliquota dell’1,06% sugli altri immobili. Il gettito è pari a quello dell’anno 2013, con l’aggiunta del recupero evasione fiscale per circa 2 milioni di euro. La Tasi è stata applicata solo sulle abitazioni principali, nella misura massima consentita per il 2014, ossia 0,25% oltre alla maggiorazione dello 0,08% introdotta per il finanziamento di detrazioni d’imposta. La Tari è stata approvata nella misura che consente l’integrale copertura del piano economico finanziario del servizio, tenuto conto anche delle modifiche dei coefficienti necessarie a seguito dell’emanazione del D.L. 16/2014. La componente Tari della Iuc, comunque, ha un effetto “neutro” sul bilancio comunale, in quanto la spesa complessiva del servizio è interamente coperta dalla tariffa, fatta salva la morosità pregressa. L’addizionale comunale all’IRPEF non subisce variazioni rispetto all’aliquota dello 0,8% applicata nel 2013 e resta confermata la fascia di esenzione fino ad € 12.500,00 di reddito lordo. L’imposta di soggiorno è confermata nella misura dell’esercizio 2013. Per il resto è stata assunta l’invarianza delle tariffe degli altri tributi di competenza comunale. Il bilancio rispetta i vincoli in materia di indebitamento sulla scorta degli indirizzi di non contrarre mutui e prestiti per il finanziamento degli investimenti, privilegiando l’utilizzo di fonti proprie (permessi a costruire ed alienazioni patrimoniali). Per effetto di ciò l’indebitamento del Comune in fatto di mutui ed obbligazioni scende dai circa 133 milioni del 2013 ai 121 milioni del 2014. Il bilancio di previsione 2014-2016 rispetta, in ogni caso, il pareggio finanziario di competenza.
Nella dichiarazione di voto per l’approvazione del bilancio preventivo, il consigliere comunale di Forza Italia Armando Fronduti ha affermato come quest’ultimo rappresenta non il punto di arrivo ma di partenza: “Da ora in poi potremo attuare, costruire e progettare “La Perugia che ho in mente” di Andrea Romizi e della sua maggioranza. Sarà nostro compito ottimizzare la spesa ed i servizi, verificare la congruità e la legittimità dei privilegi (esenzioni) per l’addizionale IRPEF, Tari, scuola materna, case popolari, etc, rivedendo anche i residui attivi. Una riflessione particolare andrà fatta sul Minimetrò che oggi ci costa 12 milioni 950 mila euro all’anno. Con la Tasi solo incrementando dello 0,80 per mille si poteva beneficiare delle detrazioni previste dalla legge; per l’ IMU la conferma del fondo di 200 mila euro approvato oggi e destinato al rimborso totale dell’IMU per i proprietari ( e indirettamente anche per i conduttori) che stipulano un contratto a canone concordato con la cedolare secca, è un segnale importante di speranza verso i cittadini che hanno investito nel risparmio immobiliare consentendo anche il rilancio dell’edilizia abitativa fortemente compressa da una imposizione fiscale unica al mondo. Non secondaria la volontà di mantenere l’aliquota al 10,60 per mille per tutti gli immobili diversi dalla prima casa”.
Il dibattito – Ampio ed articolato il dibattito, aperto dall’intervento di Carmine Camicia, il quale ha parlato di un momento importante per la vita dell’Ente. Oggi si discute di un bilancio, tuttavia, che non appartiene all’attuale maggioranza, perchè, di fatto, deriva dalle scelte della precedente Amministrazione. Secondo il consigliere di FI è comunque assurdo che un previsionale debba essere approvato quasi ad ottobre, quando la programmazione dovrebbe essere, invece, chiusa ad inizio anno. Sotto quest’ultimo profilo, quindi, Camicia ha rivolto agli uffici un accorato invito, affinchè la prossima manovra, del 2015, possa essere discussa nei primi mesi di esercizio. Camicia ha riferito che l’obiettivo dell’attuale maggioranza è di rilanciare la città, cambiando le regole: “ad oggi, purtroppo, tantissimi uffici vanno ancora per conto loro e si adottano determine dirigenziali che non sono in linea con le scelte dell’Amministrazione. Credo dunque che sia doveroso cominciare a riorganizzare la macchina comunale, recuperando il timone di questo Ente, così da poterlo finalmente risanare. Oggi, per senso di responsabilità, voteremo a favore di questa manovra, frutto delle scelte della precedente Amministrazione, ma chiediamo alla Giunta per il futuro un deciso cambio di passo”.
Erika Borghesi ha voluto ricordare a tutti i colleghi che 5 anni fa, in avvio della scorsa legislatura, i Comuni in dissesto economico in tutta Italia erano solamente due. Oggi la situazione è precipitata con ben 60 Comuni (governati sia dal centro-destra che dal centro-sinistra) in dissesto ed altri 120 Enti in pre-dissesto. Tra questi 180 non figura, però, il Comune di Perugia. Ciò significa, secondo la consigliera del Pd, che lo Stato sta facendo pagare ai Comuni i costi dell’Amministrazione centrale ed è divenuto difficile per tutti redigere un bilancio, garantendo nel contempo la qualità dei servizi. “Mi rammarica che sulla stampa siano usciti articoli in cui si parla impropriamente di buco di bilancio, dissesto, disallineamento e squilibrio; mi sembra strano, infatti, che alcuni membri della Giunta, nei cinque anni passati seduti sugli scranni del Consiglio Comunale, non si siano mai lamentati della tanto criticata anticipazione di cassa, pratica che è divenuta ormai consueta e cui sono costretti a ricorrere tutti i Comuni italiani. Tale circostanza, va precisato, non rappresenta un sintomo di alcun buco di bilancio. Ciò è comprovato dal fatto che lo Stato, in tempi recenti, ha permesso un’elevazione dei limiti consentiti per l’anticipazione di cassa, portandoli dai 3/12 ai 5/12, essendo conscio delle difficoltà in cui versano le Amministrazioni locali”. Borghesi ha rivendicato, altresì, alcuni risultati ottenuti dalla precedente Amministrazione, come la riduzione dell’indebitamento, la riduzione delle spese correnti (specie per il personale), nonchè l’azione volta al recupero dei crediti. Borghesi, infine, ha invitato l’Amministrazione a prendersi le proprie responsabilità: “non si può dire che il bilancio di oggi sia un bilancio da attribuire ad altri, perchè quando una Giunta si insedia deve assumersi la paternità di tutti gli atti che produce. Al contrario il problema è che il centro-destra non riesce a mantenere le tante promesse effettuate in campagna elettorale ed ha deciso di aumentare imposte come la Tasi e la Tari”.
Cristina Rosetti ha precisato che oggi si discute dell’anima dell’attività di ogni Comune, perchè il bilancio è la base delle scelte di un’Amministrazione Comunale. Per questo bisogna lasciarsi alle spalle il passato e bisogna pensare solo al futuro. Il capogruppo del M5S ha riferito che, con la manovra di oggi, si realizza l’equilibrio dei conti, ma attraverso il ricorso a molte scelte critiche. E’ l’esempio della forte presenza delle entrate straordinarie, tra cui spiccano quelle legate alle sanzioni per infrazioni al codice della strada. Senza parlare della decisione di tagliare i servizi, molti dei quali essenziali e delicatissimi (il riferimento è a quelli destinati agli asili o ai disabili). “Di fatto, dunque, abbiamo un bilancio deficitario, con un’anticipazione di tesoreria divenuta cronica e che fa presagire una sorta di pre-dissesto”. In merito alle azioni future, Rosetti ha invitato la Giunta ad astenersi dall’idea di raggiungere i pareggi di bilancio tramite tagli ai servizi. La strada da percorrere, invece, dovrà essere quella di uscire dall’ingessamento del bilancio, grazie all’eliminazione di tutte le spese inutili e legate ad attività inefficienti. “Dovremo lavorare, in sostanza, per verificare con puntualità tutte le spese che vengono effettuate dal Comune, rapportate ai benefici che si determinano concretamente per la collettività tenuto conto della domanda proveniente dai cittadini. Solo quest’analisi ci consentirà di fornire servizi di qualità, ottimizzando nel contempo le risorse ed allentando una pressione fiscale, divenuta ormai insostenibile”. A questo proposito, il capogruppo del M5S ha proposto di istituire una Commissione speciale il cui compito sia quello non solo di occuparsi del controllo delle spese, ma anche delle entrate.
Piero Sorcini ha rimarcato che mai come in questo momento c’è stato un approfondimento attento e dettagliato delle pratiche connesse al bilancio; circostanza che ha permesso a tutti i consiglieri di arrivare in aula per poter esprimere un voto consapevole; ciò è sintomo del fatto che Giunta, Assessore al bilancio ed uffici hanno lavorato con massima efficienza. Il capogruppo di FI, rispetto a quanto ascoltato dai banchi dell’opposizione, ha ritenuto opportuno precisare alcuni dati, specie su Tari e Tasi: le scelte varate dalla Giunta – ha riferito – sono state di fatto obbligate, ma hanno comunque permesso di salvaguardare molteplici categorie (si pensi, ad esempio, alla conferma del fondo di esenzione per le fasce disagiate). “In un momento così drammatico per le famiglie italiane, è fondamentale affidarsi sempre più al principio della sussidiarietà: una città come Perugia, in sostanza, ha il dovere di aiutare le classi più deboli della società, sostituendosi in questo allo Stato. Tuttavia questa sussidiarietà avrà efficacia reale solamente se si accompagnerà ad una verifica attenta dei parametri reddituali che consentono l’accesso ai benefici, così da eliminare le attuali distorsioni del sistema”. Sorcini ha sostenuto, altresì, che la politica ha il compito di fornire gli indirizzi, ma poi gli stessi devono essere eseguiti dalla struttura comunale; appare inaccettabile, pertanto, che tante scelte politiche spesso si arenino nel corso dell’iter di attuazione. “Sul versante della riorganizzazione della macchina comunale si dovrà, quindi, operare attentamente, perchè oggi abbiamo tanti profili professionali in esubero, mentre altri necessitano di personale aggiuntivo; solo intervenendo in questi settori si potrà consentire al personale di ritrovare quegli stimoli fondamentali per garantire l’efficienza dell’Ente”.
Secondo Diego Mencaroni, in tempi di difficoltà economiche estreme, l’azione di governo della precedente maggioranza è stata capace di lasciare un bilancio stabile, come confermato dalla Corte dei Conti. E’ solo grazie alla buona gestione della passata amministrazione che oggi si può votare un bilancio che consente alla città di non sprofondare. Il dato che oggi balza all’attenzione è feroce: seimila comuni italiani non sono in grado di chiudere il proprio bilancio.“Oggi si chiude un ciclo, ma ora chiediamo alla maggioranza quali sono e quali saranno le scelte di questa nuova amministrazione, soprattutto di natura politica. In passato, nella tempesta, il centro sinistra ha deciso di salvare la barca, non gettando a mare nessuno: si è scelta con forza e vigore la coesione sociale. L’attuale Amministrazione, invece, dalle prime mosse sembra che abbia scelto di non favorire i più deboli, ma di privilegiare i più forti”. Secondo il capogruppo PD è necessario che la Giunta si prenda la responsabilità del governare, una responsabilità che avrebbe dovuto assumersi dal primo momento, dal primo giorno di carica effettiva, senza ricercare alibi nel passato. Mencaroni non ha risparmiato dure critiche all’azione della Giunta: “i tagli edulcorati col nome di rinegoziazioni andranno a colpire la capacità che la spesa pubblica aveva di sostenere l’economia cittadina. E inoltre, se è stato chiesto a tanti lavoratori di ridursi l’orario, perché la giunta non si è ridotta i propri compensi? Sarebbero stati fondi necessari e sufficienti a mantenere attivi progetti per infanzia, adolescenza e famiglia o trasporto ai disabili”. Il rappresentante del Pd ha ribadito che la linea dell’opposizione è stata responsabile: non si è scelta la strada dell’ostruzionismo, perché il bene di Perugia viene sopra ogni cosa e perché il centro-sinistra sa cosa significa governare. “Saremo attenti a valutare ogni scelta, ma chiediamo alla maggioranza di non celarsi dietro fantomatiche parole, quali revisione della spesa, procedendo invece allo smantellamento di un sistema che ha consentito alla città di Perugia di essere una delle migliori d’Italia”.
Nilo Arcudi ha concordato con altri sul fatto che la forte difficoltà dell’Italia è ricaduta su tutti gli Enti locali, oggi alle prese con grandi criticità a causa dei costanti tagli dei finanziamenti statali. Queste ricadute hanno finito per incidere direttamente sui cittadini, di fatto i più penalizzati. E’ in questo contesto che va approntata la discussione sul bilancio, partendo da una verità: ossia che tutti conoscevano da tempo la situazione finanziaria dell’Ente, nonchè i rilievi mossi da Corte dei Conti e Revisori. “Partiamo da un dato chiarissimo: il bilancio sconta una sua evidente rigidità, ma senza che siano mai emerse, in passato, “spese pazze”. Al contrario si è sempre deciso di puntare con forza sui servizi ai cittadini, perchè questo consente di elevare la qualità della vita generale. Per questo non abbiamo apprezzato i tagli ai servizi voluti dall’Esecutivo, perchè determineranno senz’altro un regresso della città, penalizzando la coesione sociale ed il benessere collettivo”. Per il capogruppo dei Socialisti-Riformisti tagliare in modo indiscriminato è sbagliato e non convincente, così come sono contestabili le scelte operate su Tasi e Tari: “in questi ambiti si è scelto di favorire chi ha più proprietà e case molto grandi, penalizzando chi ha un solo immobile e case di dimensioni limitate. Ciò non consente di redistribuire la ricchezza, ma crea ulteriore disparità tre le categorie sociali”. Arcudi, nel rivendicare alcuni risultati ottenuti dalle amministrazioni di centro-sinistra (riduzione indebitamento, qualità dei servizi erogati, taglio della spesa, ecc.), ha invitato in conclusione la nuova Giunta ad una precisa assunzione di responsabilità politica.
Otello Numerini, in avvio di intervento, ha voluto fornire un quadro generale, ritenendo che il bilancio in discussione non possa essere giudicato senza aver presente il sistema normativo nazionale di riferimento voluto dai governi nazionali (es. leggi Finanziarie). Questi provvedimenti, infatti, hanno determinato una serie di vincoli pesantissimi in capo alle Amministrazioni locali, obbligandole ad adeguarsi a parametri stringenti (è il caso del rispetto del patto di stabilità). Sono evidenti altresì gli ingenti tagli ai trasferimenti nazionali, cui tutti gli enti locali sono stati costretti a far fronte, con conseguenze deleterie sui conti delle varie amministrazioni territoriali. E per i prossimi anni, per ciò che concerne il Comune di Perugia, sono già previste ulteriori riduzioni pari a circa 1,2 milioni di euro. “Il Comune di Perugia, dunque, è giunto all’appuntamento di oggi con forti criticità, frutto delle scelte assunte da altre Giunte nel recente passato; parliamo delle difficoltà di raggiungere gli equilibri di parte corrente, dell’eccessivo ricorso alle anticipazioni di cassa, dell’utilizzo completo del fondo cassa, oggi ridotto allo zero. A fronte di questi dati allarmanti, tutti noi dobbiamo smettere di attribuire colpe, perchè siamo sulla stessa barca: o si opera un salto di qualità, infatti, o si precipita”. Per il capogruppo di Progetto Perugia, il centro-destra si è trovato nella difficoltà, quindi, di raggiungere l’equilibrio; tuttavia ciò è stato fatto ed ora si potrà lavorare con maggiore serenità. E sarà solo sulle future manovre che la nuova maggioranza potrà essere giudicata.
Stefano Mignini ha fatto notare l’assoluta anomalia del sistema: l’attuale bilancio, essendo un previsionale, dovrebbe evidenziare le azioni future di un Ente e non, come sta accadendo oggi, quanto è stato già fatto. Appare incomprensibile, quindi, costringere un Ente a dover approvare un bilancio di previsione a pochissimi mesi dalla chiusura dell’esercizio. Questa anomalia e l’emergenza dei conti hanno prodotto una manovra obbligata, nell’ambito della quale l’Esecutivo non ha potuto ridurre la fiscalità. “Credo, quindi, che questo sia un bilancio che non ci appartiene e che è stato condizionato da uno squilibrio iniziale di 9,5 milioni di euro, nonchè da una riduzione dei trasferimenti statali superiore ai 2 milioni di euro”. A fronte di ciò – ha continuato il capogruppo di FdI – l’Amministrazione ha risposto con efficienza, razionalizzando la spesa, ma in maniera condivisa con tutte le controparti. Solo nel 2015 potrà essere redatto, dunque, il primo, vero bilancio del centro-destra, il cui obiettivo principale dovrà essere la riduzione delle spese inutili e l’ottimizzazione delle risorse. Mignini ha rivolto, in conclusione, un apprezzamento per il difficile lavoro svolto in questi mesi da Assessore, uffici, Sindaco e Giunta e che ha portato alla presentazione di un documento che deve rappresentare un punto di partenza per la futura attività politica della nuova maggioranza.
Massimo Perari ha polemizzato con il centro-sinistra, precisando di non comprendere perchè i gruppi PD e Socialisti continuino a guardare al passato, esaltando l’attività delle precedenti Giunte perugine, da lui ritenuta assolutamente discutibile. “La verità – ha sostenuto il consigliere di F.I. – è che oggi l’Italia è un paese in crisi e si deve cambiare passo, partendo anche dal nostro Comune. Sono, dunque, favorevole a costituire una Commissione comunale speciale per verificare tutti gli sprechi in modo da eliminarli, creando così risorse utili per la città”. Secondo Perari, tutte le forze politiche devono operare uno sforzo comune per salvare il bilancio dell’Ente e le aziende partecipate, mantenendo nel contempo intatto il livello dei servizi.
Armando Fronduti ha affermato come la manovra in discussione rappresenti non il punto di arrivo, ma di partenza: “Da ora in poi potremo attuare, costruire e progettare “La Perugia che ho in mente” di Andrea Romizi e della sua maggioranza. Sarà nostro compito ottimizzare – ha continuato il consigliere di F.I. – la spesa ed i servizi, verificare la congruità e la legittimità dei privilegi (esenzioni) per l’addizionale IRPEF, Tari, scuola materna, case popolari, etc, rivedendo anche i residui attivi. Una riflessione particolare andrà fatta sul Minimetrò che oggi ci costa 12 milioni 950 mila euro all’anno. Sulla Tasi, solo incrementando dello 0,80 per mille si poteva beneficiare delle detrazioni previste dalla legge; per l’IMU la conferma del fondo di 200 mila euro approvato oggi e destinato al rimborso totale dell’IMU per i proprietari (e indirettamente anche per i conduttori) che stipulano un contratto a canone concordato con la cedolare secca, è un segnale importante di speranza verso i cittadini che hanno investito nel risparmio immobiliare consentendo anche il rilancio dell’edilizia abitativa fortemente compressa da una imposizione fiscale unica al mondo. Non secondaria la volontà di mantenere l’aliquota al 10,60 per mille per tutti gli immobili diversi dalla prima casa”.
Emendamenti – Dopo il dibattito, sono stati approvati tutti e sette gli emendamenti: 6 proposti dal Sindaco Romizi, uno dal capogruppo di Forza Italia Sorcini. Con il primo sono stati aggiunti 239.006,81 euro, quale contributo dell’Unione Europea, per l’intervento di riqualificazione energetica della scuola dell’infanzia di Ponte Valleceppi: 20 voti a favore (maggioranza e Pietrelli), 7 astenuti (opposizione). Il secondo ha permesso di inserire a bilancio il contributo, pari a 156.989,37 euro, del Ministero dell’Interno per il fondo per la sicurezza urbana e la tutela dell’ordine pubblico: 19 voti a favore (maggioranza), 10 astenuti (opposizione). Il terzo, meramente tecnico, ha modificato la preconsiliare 16/2014 sul bilancio di previsione inserendo il seguente periodo: “tenuto conto della nota del Ministero dell’Interno del 17.9.2014, si attesta e dà atto della verifica positiva del permanere degli equilibri di bilancio ai sensi dell’art. 193 d.lgs 267/2000: 19 voti a favore (maggioranza), 10 astenuti (opposizione). Il quarto emendamento ha modificato il piano triennale delle opere pubbliche, relativamente all’anno 2014, aggiungendo la somma di 15.000 euro per la conversione funzionale ed adeguamento normativo del piano 1° della palazzina di Via XIV settembre che ospita il Tribunale Penale da archivio a sala udienza. La somma relativa è stata tolta con riferimento al miglioramento della vulnerabilità sismica degli uffici giudiziari di via Baglioni: 20 voti a favore (maggioranza) e 11 astenuti (opposizione). Tramite il quinto (approvato con i 26 voti a favore di maggioranza, PD e SR e 3 astenuti del M5S) e sesto (approvato con i 25 voti a favore di maggioranza, Pd e SR, e 4 astenuti di cui tre del M5S e Mirabassi) emendamento è stato possibile aggiungere al piano delle opere pubbliche, spostandola poi dagli interventi previsti per il 2015 a quelli previsti per il 2014, la somma di 480.499,40, quale contributo della Regione dell’Umbria per il miglioramento della vulnerabilità sismica mediante consolidamento delle sale Gotica e Salara del Palazzo del Capitano del Popolo. Infine l’ultimo emendamento (Sorcini-F.I.) ha consentito di recepire il contributo regionale di 200.000 euro per la ristrutturazione del Teatro Pavone: 27 voti a favore (maggioranza, Pd, SR e Rosetti) e 2 astenuti (Giaffreda e Pietrelli).
La replica – In chiusura di discussione, ha preso la parola l’Assessore Bertinelli per una breve replica. La rappresentante della Giunta ha riferito che la situazione, all’atto dell’insediamento del nuovo Esecutivo, era critica e delicata, soprattutto perchè è emersa una fragilità finanziaria dell’Ente dovuta all’eccessivo ricorso all’anticipazione di tesoreria, pratica divenuta nel tempo strutturale e non eccezionale, come invece la normativa prevede. In fase di predisposizione del Bilancio Preventivo dell’Ente, l’attuale Giunta si è trovata a dover colmare, inoltre, uno squilibrio di parte corrente di circa 9,5 milioni, cui va aggiunta un’ulteriore e significativa riduzione dei trasferimenti statali. Per quanto riguarda l’accertamento di eventuali situazioni di squilibrio ereditate dalle precedenti amministrazioni, sarà necessario, nel prossimo futuro, che l’attuale amministrazione effettui una ricognizione “straordinaria” di alcune poste di bilancio con particolare riguardo ai cosiddetti Residui Attivi (che per l’Ente rappresentano crediti da incassare). In tale difficile contesto, l’Amministrazione ha dovuto rispondere con immediatezza, improntando una manovra di bilancio 2014/2016 di estrema complessità, tenuto conto che 8/9 mesi dell’esercizio finanziario sono già decorsi. Questo quadro generale può far comprendere bene le ragioni per le quali non è stato possibile ridurre immediatamente l’imposizione locale, obiettivo che l’attuale Giunta si pone comunque di perseguire nel prossimo futuro. Per far fronte allo squilibrio di 9,5 milioni sopra indicato, è stato quindi necessario riportare la spesa al livello dell’anno 2013 e procedere, per una somma che si aggira in oltre 2 milioni di euro, alla ricontrattazione dei contratti in essere, concordata con tutti i soggetti interessati e che, comunque, non ha prodotto conseguenze sia sul fronte dell’occupazione che dei servizi erogati. L’Assessore ha garantito che nel futuro gli approfondimenti, già avviati, proseguiranno senza sosta, perchè appare quantomai necessario rivedere l’intera spesa del Comune, in modo tale da ottimizzare le risorse ed il sistema, tagliando nel contempo tutti gli sprechi. Ciò dovrà avvenire – ha detto Bertinelli – con il contributo di tutti, maggioranza, opposizione, parti sociali e quant’altro. Evidenziando che, inevitabilmente, le scelte della precedente Amministrazione hanno inciso sul bilancio in discussione, trattandosi di un previsionale approvato a soli tre mesi dalla fine dell’esercizio di riferimento, l’Assessore ha chiarito che la manovra di oggi deve rappresentare solo un punto di partenza e che l’obiettivo politico per il futuro è quello di raggiungere risultati rivolti alla massima efficienza del sistema, alla conferma dei servizi al cittadino e alla riduzione della fiscalità.
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